Enribello
10-June-2018, 10:07
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Non hanno ancora vent'anni. Si chiamano Claude, Charles, Boris, Damira, Marius, Rosine, Jeannot. Sono spagnoli, polacchi, italiani, rumeni. Hanno la pancia vuota e la testa piena dei sogni e delle inquietudini dell'adolescenza. Nella Francia occupata della Seconda guerra mondiale vivono nell'ombra e nella paura, esuli, orfani e perseguitati in un mondo caduto preda della barbarie e della violenza. Sono i ragazzi della 35a brigata, i figli della libertà. Questa è la loro storia, la Storia di tutti noi. È fatta del loro coraggio e della loro incoscienza, dei loro amori e delle loro avventure, della loro farne di futuro e giustizia. E del sacrificio di quanti hanno saputo sfidare la morte per affermare il diritto di ognuno a esistere e amare.
Dal web
Vedendo ieri sera Alberto Angela con il suo "Ulisse il piacere della scoperta" mi e' tornato in mente questo libro letto un po' di tempo fa. In effetti la puntata di ieri parlava piu' che altro dei drammatici mesi che precedettero la liberazione di Roma...dello sbarco di Anzio agli attacchi a Cassino.Questa invece e' la storia di un gruppo di ragazzi ,gran parte dei quali neppure ventenni, che si sono ritrovati a far la guerra e a combattere contro una realta’ che aveva tolto loro ogni diritto, dove esecuzioni, soprusi, violenze erano all’ordine del giorno.
Non ho vissuto tutto questo per fortuna.
Ho sentito le storie dei miei e di altra gente, ho visto documentari , film e ho letto libri…questo e’ uno di quelli. Un libro capace di suscitare sdegno , che contiene un messaggio di speranza che non deve cadere nel vuoto.
Quando penso ai tentativi di revisione storica di quegli anni provo un senso di rabbia. Possibile che nell’arco di due generazioni si siano perduti quei valori? Proprio ieri passeggiando per la mia citta’ ho visto ragazzini di 15/16 anni dare volantini di casa Pound…personalmente a me viene lo sconforto. Tornando al romanzo ...
L’autore si e’ basato sulla testimonianza del padre, Raymond Levy e del fratello Claude.membri della 35^ Brigata Marcel Langer .Inizio un po’ lento poi piano piano decolla.
Forse a volte un filino retorico ma una buona lettura.
Non hanno ancora vent'anni. Si chiamano Claude, Charles, Boris, Damira, Marius, Rosine, Jeannot. Sono spagnoli, polacchi, italiani, rumeni. Hanno la pancia vuota e la testa piena dei sogni e delle inquietudini dell'adolescenza. Nella Francia occupata della Seconda guerra mondiale vivono nell'ombra e nella paura, esuli, orfani e perseguitati in un mondo caduto preda della barbarie e della violenza. Sono i ragazzi della 35a brigata, i figli della libertà. Questa è la loro storia, la Storia di tutti noi. È fatta del loro coraggio e della loro incoscienza, dei loro amori e delle loro avventure, della loro farne di futuro e giustizia. E del sacrificio di quanti hanno saputo sfidare la morte per affermare il diritto di ognuno a esistere e amare.
Dal web
Vedendo ieri sera Alberto Angela con il suo "Ulisse il piacere della scoperta" mi e' tornato in mente questo libro letto un po' di tempo fa. In effetti la puntata di ieri parlava piu' che altro dei drammatici mesi che precedettero la liberazione di Roma...dello sbarco di Anzio agli attacchi a Cassino.Questa invece e' la storia di un gruppo di ragazzi ,gran parte dei quali neppure ventenni, che si sono ritrovati a far la guerra e a combattere contro una realta’ che aveva tolto loro ogni diritto, dove esecuzioni, soprusi, violenze erano all’ordine del giorno.
Non ho vissuto tutto questo per fortuna.
Ho sentito le storie dei miei e di altra gente, ho visto documentari , film e ho letto libri…questo e’ uno di quelli. Un libro capace di suscitare sdegno , che contiene un messaggio di speranza che non deve cadere nel vuoto.
Quando penso ai tentativi di revisione storica di quegli anni provo un senso di rabbia. Possibile che nell’arco di due generazioni si siano perduti quei valori? Proprio ieri passeggiando per la mia citta’ ho visto ragazzini di 15/16 anni dare volantini di casa Pound…personalmente a me viene lo sconforto. Tornando al romanzo ...
L’autore si e’ basato sulla testimonianza del padre, Raymond Levy e del fratello Claude.membri della 35^ Brigata Marcel Langer .Inizio un po’ lento poi piano piano decolla.
Forse a volte un filino retorico ma una buona lettura.