Enribello
09-May-2018, 18:13
http://is1.mzstatic.com/image/thumb/Publication118/v4/62/09/28/6209285c-976b-267c-b5df-9cc53c73f87b/source/225x225bb.jpg
Questa è una storia di guerra. Un caso di insurrezione condotta da un genio della guerriglia e della reazione del potere regolare che imparò, con fatica e dolorosamente, come battere il nemico giocando al suo stesso gioco. Ma questa è anche la storia di un conflitto etnico, una storia d’amore, una crociata. C’era una moglie o un’amante di cui non resta il nome, sacerdotessa di Dioniso, che predicava un messaggio trascinante: Spartaco aveva una missione divina. Non solo. Questa è una storia sulla complessità delle rivolte di schiavi e di politica dell’identità. Pur ribellandosi contro Roma, Spartaco era più romano di quanto volesse ammettere, e certamente più di quanto i Romani potessero ammettere. Li terrorizzò non solo perché era straniero, ma perché era familiare. Spartaco era un soldato che aveva servito Roma, e il suo comportamento forse ricordò ai Romani i loro eroi...
dal web
Un buon esempio di storiografia narrativa.Strass e’ uno dei massimi esperti di storia militare e ci restituisce la figura del gladiatore trace priva di quell’alone romantico che anche il famoso film di Kubrick aveva contribuito a dare.In effetti l’idolo dei movimenti anarchici e rivoluzionari probabilmente e’ stato qualcosa di un po’ diverso dalla figura che ci e’ stata tramandata.Sicuramente fu un leader carismatico e coraggioso, un ottimo stratega e un grande guerriero ma non provo’ mai realmente a sollevare una rivolta in tutta Italia…forse voleva solo tornare in Tracia per poi magari scacciare i romani invasori. Dopo aver tenuto in scacco Roma per molto tempo a Marco Licinio Crasso fu affidato un esercito di dieci legioni per chiudere la partita.Di fronte l’ex gladiatore , forte di sessanta /novantamila uomini..Secondo Plutarco nell’ultima battaglia eroicamente Spartaco perse la vita, e non se ne pote’ nemmeno identificare il corpo.Come scrive poeticamente l’autore : “Da qualche parte tra le sorgenti del Sele* e il punto in cui il fiume esce dalle montagne e percorre la pianura, da qualche parte tra la strada per Canne le spiagge dove un giorno sarebbero sbarcati gli alleati, giace il corpo di Spartaco.”
Seimila prigionieri furono invece crocefissi sulla via Appia.
Finisce nel dicembre del 71 a.C. la sua rivolta.Forse la leggenda era gia’ cominciata. Per saperne di piu’ su di lui e sulle cosiddette "guerre servili", basta farsi un giretto sul web .
Tornando all’autore mi sarebbe piaciuto leggere invece che “le fonti dicono…” una cosa piu’ precisa, come “Sallustio dice…o Plutarco dice….”
Nel complesso libro scorrevole e riuscito…un po’ sintetico in alcune parti ma ne esce fuori un ritratto realistico e una storia plausibile. Di questo autore mi sento di consigliare anche
"L'arte del comando. Alessandro Annibale e Cesare" sempre se interessati alle tematiche.
* Sele ,antico Silarus, fiume della Campania
.
Questa è una storia di guerra. Un caso di insurrezione condotta da un genio della guerriglia e della reazione del potere regolare che imparò, con fatica e dolorosamente, come battere il nemico giocando al suo stesso gioco. Ma questa è anche la storia di un conflitto etnico, una storia d’amore, una crociata. C’era una moglie o un’amante di cui non resta il nome, sacerdotessa di Dioniso, che predicava un messaggio trascinante: Spartaco aveva una missione divina. Non solo. Questa è una storia sulla complessità delle rivolte di schiavi e di politica dell’identità. Pur ribellandosi contro Roma, Spartaco era più romano di quanto volesse ammettere, e certamente più di quanto i Romani potessero ammettere. Li terrorizzò non solo perché era straniero, ma perché era familiare. Spartaco era un soldato che aveva servito Roma, e il suo comportamento forse ricordò ai Romani i loro eroi...
dal web
Un buon esempio di storiografia narrativa.Strass e’ uno dei massimi esperti di storia militare e ci restituisce la figura del gladiatore trace priva di quell’alone romantico che anche il famoso film di Kubrick aveva contribuito a dare.In effetti l’idolo dei movimenti anarchici e rivoluzionari probabilmente e’ stato qualcosa di un po’ diverso dalla figura che ci e’ stata tramandata.Sicuramente fu un leader carismatico e coraggioso, un ottimo stratega e un grande guerriero ma non provo’ mai realmente a sollevare una rivolta in tutta Italia…forse voleva solo tornare in Tracia per poi magari scacciare i romani invasori. Dopo aver tenuto in scacco Roma per molto tempo a Marco Licinio Crasso fu affidato un esercito di dieci legioni per chiudere la partita.Di fronte l’ex gladiatore , forte di sessanta /novantamila uomini..Secondo Plutarco nell’ultima battaglia eroicamente Spartaco perse la vita, e non se ne pote’ nemmeno identificare il corpo.Come scrive poeticamente l’autore : “Da qualche parte tra le sorgenti del Sele* e il punto in cui il fiume esce dalle montagne e percorre la pianura, da qualche parte tra la strada per Canne le spiagge dove un giorno sarebbero sbarcati gli alleati, giace il corpo di Spartaco.”
Seimila prigionieri furono invece crocefissi sulla via Appia.
Finisce nel dicembre del 71 a.C. la sua rivolta.Forse la leggenda era gia’ cominciata. Per saperne di piu’ su di lui e sulle cosiddette "guerre servili", basta farsi un giretto sul web .
Tornando all’autore mi sarebbe piaciuto leggere invece che “le fonti dicono…” una cosa piu’ precisa, come “Sallustio dice…o Plutarco dice….”
Nel complesso libro scorrevole e riuscito…un po’ sintetico in alcune parti ma ne esce fuori un ritratto realistico e una storia plausibile. Di questo autore mi sento di consigliare anche
"L'arte del comando. Alessandro Annibale e Cesare" sempre se interessati alle tematiche.
* Sele ,antico Silarus, fiume della Campania
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