Elvira Coot
09-February-2018, 16:37
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Tuo marito ti scrive una lettera, la chiude in una busta, la sigilla "da aprire solo dopo la mia morte". Questa lettera nasconde il suo più profondo e oscuro segreto, qualcosa che può distruggere in un solo colpo non soltanto la vita che avete costruito insieme ma anche le vite degli altri attorno a te, dei tuoi vicini di casa, dei tuoi più cari amici. Immagina ora che questa lettera ti capiti tra le mani mentre tuo marito è ancora vivo... È quello che accade a Cecilia Fitzpatrick, una donna di successo, un punto di riferimento nel quartiere residenziale dove ha una bella casa, un marito adorabile di cui è innamorata, una figlia felice. La vita di Cecilia è ordinata e priva di incertezze. Ma la lettera, trovata per caso frugando tra i vecchi documenti di famiglia, cambia tutto. Rachel e Tess conoscono appena Cecilia, ma come lei pensano di conoscere benissimo se stesse e soprattutto i propri mariti, credono di sapere esattamente cosa aspettarsi dal proprio matrimonio. Eppure il segreto del marito di Cecilia si intreccia in maniera fatale con le loro vite e le sconvolgerà per sempre. Liane Moriarty ci fa entrare nel più perfetto dei mondi borghesi, nelle case senza macchie e ben illuminate, nelle stanze sempre aperte agli ospiti. Poi, con implacabile maestria, solleva i tappeti, fruga tra i diari, indaga gli angoli nascosti per mostrarci tutte le ombre e i segreti che incombono nelle vite delle più impeccabili famiglie.
Lì per lì, leggendo la trama, è inevitabile pensare: ecco la solita storia di un marito che ha un’altra famiglia, un’altra moglie con figli in un’altra città… e invece no, proprio no. Con Liane Moriarty non c’è nulla di ovvio, nulla di prevedibile. E’ impossibile immaginare quello che c’è scritto nella lettera. Se questo libro ha venduto due milioni di copie, un motivo c’è! E il marito di Cecilia non è l’unico ad avere segreti … il suo e quelli degli altri protagonisti si intrecciano fino a che, alla fine, tutto si chiarisce, anche se non proprio come avrei voluto io. Devo giusto dire che l’epilogo non mi ha convinto del tutto, ma la ritengo una pecca perdonabile se confrontata con il resto del libro
Tuo marito ti scrive una lettera, la chiude in una busta, la sigilla "da aprire solo dopo la mia morte". Questa lettera nasconde il suo più profondo e oscuro segreto, qualcosa che può distruggere in un solo colpo non soltanto la vita che avete costruito insieme ma anche le vite degli altri attorno a te, dei tuoi vicini di casa, dei tuoi più cari amici. Immagina ora che questa lettera ti capiti tra le mani mentre tuo marito è ancora vivo... È quello che accade a Cecilia Fitzpatrick, una donna di successo, un punto di riferimento nel quartiere residenziale dove ha una bella casa, un marito adorabile di cui è innamorata, una figlia felice. La vita di Cecilia è ordinata e priva di incertezze. Ma la lettera, trovata per caso frugando tra i vecchi documenti di famiglia, cambia tutto. Rachel e Tess conoscono appena Cecilia, ma come lei pensano di conoscere benissimo se stesse e soprattutto i propri mariti, credono di sapere esattamente cosa aspettarsi dal proprio matrimonio. Eppure il segreto del marito di Cecilia si intreccia in maniera fatale con le loro vite e le sconvolgerà per sempre. Liane Moriarty ci fa entrare nel più perfetto dei mondi borghesi, nelle case senza macchie e ben illuminate, nelle stanze sempre aperte agli ospiti. Poi, con implacabile maestria, solleva i tappeti, fruga tra i diari, indaga gli angoli nascosti per mostrarci tutte le ombre e i segreti che incombono nelle vite delle più impeccabili famiglie.
Lì per lì, leggendo la trama, è inevitabile pensare: ecco la solita storia di un marito che ha un’altra famiglia, un’altra moglie con figli in un’altra città… e invece no, proprio no. Con Liane Moriarty non c’è nulla di ovvio, nulla di prevedibile. E’ impossibile immaginare quello che c’è scritto nella lettera. Se questo libro ha venduto due milioni di copie, un motivo c’è! E il marito di Cecilia non è l’unico ad avere segreti … il suo e quelli degli altri protagonisti si intrecciano fino a che, alla fine, tutto si chiarisce, anche se non proprio come avrei voluto io. Devo giusto dire che l’epilogo non mi ha convinto del tutto, ma la ritengo una pecca perdonabile se confrontata con il resto del libro