Estella
25-January-2017, 16:12
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All'età di tredici anni, in un caldo giorno d'estate del 1935, Briony Tallis sente di essere diventata una scrittrice. La sera stessa, accusando di un crimine odioso un innocente, commette l'errore che la segnerà per tutta la vita. Eppure la giornata era iniziata sotto i migliori auspici. C'era una commedia da mettere in scena, la prima che Briony avesse mai scritto, e le disavventure matrimoniali della zia Hermione le avevano fornito tre attori quasi perfetti, i cugini arrivati dal nord per trascorrere qualche tempo in casa Tallis. Da Londra invece sarebbe arrivato per il weekend l'amatissimo fratello maggiore Leon con un amico, nientemeno che un industriale della cioccolata. Soltanto la sorella maggiore Cecilia impensieriva Briony per il misterioso rapporto che la legava a Robbie Turner, figlio della loro donna di servizio. Tutti i personaggi entrano in scena, nella commedia della vita non ci sono prove prima della recita, ogni gesto, ogni parola assume un carattere definitivo, e le responsabilità non si possono cancellare. Ci sono pregiudizi più forti della generosità magnanima con cui i Tallis avevano sempre pagato gli studi a Robbie. C'è un'immaginazione, quella di Briony, più forte di qualunque dubbio. Ed è importante per lei precisarlo: perché forse non ha davvero visto il colpevole del crimine, ma comunque sa chi è. Poi sarà troppo tardi per fermare la macchina dell'ingiustizia. La guerra arriva a spazzare via il vecchio mondo con le sue rassicuranti ipocrisie, e durante la ritirata verso Dunkerque Robbie Turner deve fare i conti con gli orrori della violenza, e con una voglia di vivere sconcertante, la voglia di realizzare il sogno d'amore che gli è stato rubato. Nel frattempo Briony è cresciuta e, sulle orme della sorella, ha iniziato il tirocinio da infermiera in un ospedale di Londra, in prima fila nell'accoglienza dei feriti del fronte francese. Ha anche scritto un romanzo. Ma può un racconto cancellare una colpa?
All'età di tredici anni, in un caldo giorno d'estate del 1935, Briony Tallis sente di essere diventata una scrittrice. La sera stessa, accusando di un crimine odioso un innocente, commette l'errore che la segnerà per tutta la vita. Eppure la giornata era iniziata sotto i migliori auspici. C'era una commedia da mettere in scena, la prima che Briony avesse mai scritto, e le disavventure matrimoniali della zia Hermione le avevano fornito tre attori quasi perfetti, i cugini arrivati dal nord per trascorrere qualche tempo in casa Tallis. Da Londra invece sarebbe arrivato per il weekend l'amatissimo fratello maggiore Leon con un amico, nientemeno che un industriale della cioccolata. Soltanto la sorella maggiore Cecilia impensieriva Briony per il misterioso rapporto che la legava a Robbie Turner, figlio della loro donna di servizio. Tutti i personaggi entrano in scena, nella commedia della vita non ci sono prove prima della recita, ogni gesto, ogni parola assume un carattere definitivo, e le responsabilità non si possono cancellare. Ci sono pregiudizi più forti della generosità magnanima con cui i Tallis avevano sempre pagato gli studi a Robbie. C'è un'immaginazione, quella di Briony, più forte di qualunque dubbio. Ed è importante per lei precisarlo: perché forse non ha davvero visto il colpevole del crimine, ma comunque sa chi è. Poi sarà troppo tardi per fermare la macchina dell'ingiustizia. La guerra arriva a spazzare via il vecchio mondo con le sue rassicuranti ipocrisie, e durante la ritirata verso Dunkerque Robbie Turner deve fare i conti con gli orrori della violenza, e con una voglia di vivere sconcertante, la voglia di realizzare il sogno d'amore che gli è stato rubato. Nel frattempo Briony è cresciuta e, sulle orme della sorella, ha iniziato il tirocinio da infermiera in un ospedale di Londra, in prima fila nell'accoglienza dei feriti del fronte francese. Ha anche scritto un romanzo. Ma può un racconto cancellare una colpa?