kaipirissima
05-January-2017, 12:10
4390
Un film di Garth Davis.
Con Dev Patel, Rooney Mara, Nicole Kidman, David Wenham, Nawazuddin Siddiqui.
Titolo originale Lion.
Drammatico, 129 min.
USA, Australia, Gran Bretagna 2016.
Saroo quando aveva cinque anni si perse nella caotica Calcutta perdendo la via di casa.
Adottato da una coppia australiana a venticinque anni decise di ritrovare la sua famiglia indiana.
C'è riuscito.
Questa la storia che il film vuole raccontare: il viaggio del ritorno. Eppure la parte più bella del film è la prima, quella in cui si vive la povertà, l'amore, la paura, lo smarrimento, il pericolo.
Quanti agguati all'innocenza.
Il protagonista, un cucciolo tutto occhi, si muove dentro una città cieca. Nessuno si cura di lui, gli adulti sono masse di carne in movimento che si trasformano in orchi appena volti loro le spalle.
In questo deserto solo i bambini sanno guardare negli occhi altri occhi e offrire un riparo senza chiedere nulla.
La seconda parte presenta un Saroo alla ricerca del proprio passato, della sua famiglia. Tutto diventa molto veloce. Così come il tempo e lo spazio si era dilatato nella prima parte, così adesso tutto corre Ineluttabilmente verso il lieto fine.
Passano appena accennate le motivazioni della famiglia adottiva che, sinceramente, mi lasciano assai perplessa.
Passano i conflitti con l'altro figlio adottato dalla famiglia australiana.
Passano i tormenti del cuore, i sensi di colpa verso la nuova famiglia, verso la fidanzata, che tra l'altro sarebbero più che disposti ad aiutarlo...
Insomma, la seconda non è certo un fallimento, ma la prima è davvero struggente.
Consigliato? Sì.
qui (http://lionmovie.com/#charity) una finestra (proprosta dalla produzione del film) se qualcuno volesse offrire qualcosa.
Un film di Garth Davis.
Con Dev Patel, Rooney Mara, Nicole Kidman, David Wenham, Nawazuddin Siddiqui.
Titolo originale Lion.
Drammatico, 129 min.
USA, Australia, Gran Bretagna 2016.
Saroo quando aveva cinque anni si perse nella caotica Calcutta perdendo la via di casa.
Adottato da una coppia australiana a venticinque anni decise di ritrovare la sua famiglia indiana.
C'è riuscito.
Questa la storia che il film vuole raccontare: il viaggio del ritorno. Eppure la parte più bella del film è la prima, quella in cui si vive la povertà, l'amore, la paura, lo smarrimento, il pericolo.
Quanti agguati all'innocenza.
Il protagonista, un cucciolo tutto occhi, si muove dentro una città cieca. Nessuno si cura di lui, gli adulti sono masse di carne in movimento che si trasformano in orchi appena volti loro le spalle.
In questo deserto solo i bambini sanno guardare negli occhi altri occhi e offrire un riparo senza chiedere nulla.
La seconda parte presenta un Saroo alla ricerca del proprio passato, della sua famiglia. Tutto diventa molto veloce. Così come il tempo e lo spazio si era dilatato nella prima parte, così adesso tutto corre Ineluttabilmente verso il lieto fine.
Passano appena accennate le motivazioni della famiglia adottiva che, sinceramente, mi lasciano assai perplessa.
Passano i conflitti con l'altro figlio adottato dalla famiglia australiana.
Passano i tormenti del cuore, i sensi di colpa verso la nuova famiglia, verso la fidanzata, che tra l'altro sarebbero più che disposti ad aiutarlo...
Insomma, la seconda non è certo un fallimento, ma la prima è davvero struggente.
Consigliato? Sì.
qui (http://lionmovie.com/#charity) una finestra (proprosta dalla produzione del film) se qualcuno volesse offrire qualcosa.