kaipirissima
29-December-2016, 21:17
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Un film di Michele Placido.
Con Ambra Angiolini, Cristiana Capotondi, Fiorella Mannoia, Maria Nazionale, Violante Placido.
La matrice teatrale di 7 minuti è un testo scritto (anche per il grande schermo) da Stefano Massini (la sceneggiatura è cofirmata da Michele Placido e Toni Trupia)
Drammatico, 92 min.
Italia, Francia, Svizzera 2016.
L'azienda tessile Varazzi è in procinto di siglare l'accordo che la salverà dalla chiusura immediata. I partner francesi sono pronti a concludere, ma all'ultimo momento consegnano alle undici componenti del consiglio di fabbrica una lettera che chiede loro di sacrificare sette minuti di intervallo al giorno. Il consiglio è composto da nove operaie e un'impiegata, più una rappresentante sindacale, Bianca, dipendente della Varazzi da decenni. Bisogna votare. Cosa succederà? (Mymovies)
Sette minuti. Undici donne. Nove operaie, un'impiegata una sindacalista.
Tratto da una pièce teatrale, il film di Placido non si perde, mantiene il ritmo, la tensione.
Undici donne, un microcosmo: la giovane appena assunta, quella che lavora da anni, la ragazza incinta, l'immigrata africana, la biondina albanese molestata dal proprietario della fabbrica, la rumena picchiata dal marito, la semitossica, la meridionale con il marito disoccupato...ecc.
Tante donne tante realtà. Ognuna porta la sua cifra, il suo essere, le sue paure e difficoltà.
Undici donne si scontrano tra loro, si fanno la guerra a parole, ma il nemico è il sistema economico della delocalizzazione, delle fusioni, delle riorganizzazioni interne, degli esuberi... E ognuna di loro dentro sa che è una sconfitta, una guerra tra poveri, tra vittime.
Cosa si è disposti ad accettare per avere un lavoro?
Avere un lavoro oggi è una fortuna per cui non si può fare troppo le delicate, bisogna accettare... Si chiude un occhio, poi due, si finge di non capire, si tira avanti e alla fine ci si ritrova con niente, se non con la sensazione di aver mancato il momento in cui si poteva reagire, dire la propria rischiando tutto.
È così facile essere idealiste quando si guarda da fuori.
Una mia amica mi ha chiesto cosa avrei votato... Mi sarebbe piaciuto dirle che avrei votato in modo idealista, ma credo proprio che avrei ceduto, chiuso quell'occhio avviandomi alla cecità.
Dopo aver visto il film adesso però voterei in modo diverso, perché non bisogna avere paura, è necessario credere e rispettare se stessi e gli altri. Le idee, i principi sono importanti, esistono sono e saranno se noi siamo e saremo sempre presenti ad essi.
Attrici tutte bravissime!
Consigliato? of course!
Un film di Michele Placido.
Con Ambra Angiolini, Cristiana Capotondi, Fiorella Mannoia, Maria Nazionale, Violante Placido.
La matrice teatrale di 7 minuti è un testo scritto (anche per il grande schermo) da Stefano Massini (la sceneggiatura è cofirmata da Michele Placido e Toni Trupia)
Drammatico, 92 min.
Italia, Francia, Svizzera 2016.
L'azienda tessile Varazzi è in procinto di siglare l'accordo che la salverà dalla chiusura immediata. I partner francesi sono pronti a concludere, ma all'ultimo momento consegnano alle undici componenti del consiglio di fabbrica una lettera che chiede loro di sacrificare sette minuti di intervallo al giorno. Il consiglio è composto da nove operaie e un'impiegata, più una rappresentante sindacale, Bianca, dipendente della Varazzi da decenni. Bisogna votare. Cosa succederà? (Mymovies)
Sette minuti. Undici donne. Nove operaie, un'impiegata una sindacalista.
Tratto da una pièce teatrale, il film di Placido non si perde, mantiene il ritmo, la tensione.
Undici donne, un microcosmo: la giovane appena assunta, quella che lavora da anni, la ragazza incinta, l'immigrata africana, la biondina albanese molestata dal proprietario della fabbrica, la rumena picchiata dal marito, la semitossica, la meridionale con il marito disoccupato...ecc.
Tante donne tante realtà. Ognuna porta la sua cifra, il suo essere, le sue paure e difficoltà.
Undici donne si scontrano tra loro, si fanno la guerra a parole, ma il nemico è il sistema economico della delocalizzazione, delle fusioni, delle riorganizzazioni interne, degli esuberi... E ognuna di loro dentro sa che è una sconfitta, una guerra tra poveri, tra vittime.
Cosa si è disposti ad accettare per avere un lavoro?
Avere un lavoro oggi è una fortuna per cui non si può fare troppo le delicate, bisogna accettare... Si chiude un occhio, poi due, si finge di non capire, si tira avanti e alla fine ci si ritrova con niente, se non con la sensazione di aver mancato il momento in cui si poteva reagire, dire la propria rischiando tutto.
È così facile essere idealiste quando si guarda da fuori.
Una mia amica mi ha chiesto cosa avrei votato... Mi sarebbe piaciuto dirle che avrei votato in modo idealista, ma credo proprio che avrei ceduto, chiuso quell'occhio avviandomi alla cecità.
Dopo aver visto il film adesso però voterei in modo diverso, perché non bisogna avere paura, è necessario credere e rispettare se stessi e gli altri. Le idee, i principi sono importanti, esistono sono e saranno se noi siamo e saremo sempre presenti ad essi.
Attrici tutte bravissime!
Consigliato? of course!