kaipirissima
02-June-2016, 17:55
Un film di Jodie Foster.
Con George Clooney, Julia Roberts, Jack O'Connell, Dominic West, Caitriona Balfe.
Titolo originale Money Monster.
Thriller, 98 min.
USA 2016
Trama
Lee Gates è il conduttore di uno show televisivo che si occupa di finanza. Una trasmissione a tempo di rap con siparietti e ballerine sculettanti: ridicola, fracassona, ma pur sempre di finanza.
In seguito al crollo del valore di azioni consigliate precedentemente da Gates, un giovane che ha perso tutto prende lo speaker in ostaggio davanti alle telecamere per avere giustizia.
Cosa succederà?
Sono diversi i film americani che si muovono su questo specchio che è la televisione. Da una parte lo speaker con un'auricolare dall'altra il produttore esecutivo che suggerisce le frasi, sceglie le inquadrature... Tutto in un ritmo frenetico. Mi chiedo spesso se accade anche in Italia, o i nostri speaker sono rimasti alla chiamata in linea dalla regia, da quel telefono alla loro destra? Ahhhh, bei tempi. Quando il telefono squillava, lo speaker annuiva, e poi dopo aver riattaccato diceva, con un atteggiamento un po' imbarazzato, che il servizio aveva dei problemi ecc.
Ebbene nei film americani non succede. Dietro quello specchio c'è Julia Roberts, acuta, psicologa improvvisata, che tira i fili di un George Clooney in difficoltà, la cui etica si sta lentamente risvegliando.
Una lotta contro il tempo, per tornare a fare giornalismo, avviare un'indagine, per salvare la vita di Clooney.
Devo ammettere che in questa parte il film non regala nessuna novità, la regia scorre veloce, buono il montaggio, ma lo schema è già visto.
Il ritmo cresce mentre dietro lo specchio viene avviata l'indagine alla ricerca del crollo delle azioni.
E qui viene il lato dolente. Va bene la sospensione dell'incredulità, ma Julia Roberts con tre telefonate che si rimpallano tra Seoul, un haker e una PR dagli occhioni blu, tutto viene scoperto, svelato ecc. ma daiii!
Questi per stagioni hanno fatto un bieco giornalismo cantando e sculettando jingles, quando bastavano due telefonate per avere scoop e scandali! No, mi dispiace non ci posso credere.
E adesso dopo il già visto ma riguardabile e la sceggiatura traballante arriva il pezzo che salva il film: il cinismo.
Grazie a quest'ingrediente il film si salva. E si salva anche grazie a due attori che da soli tengono la scena con equilibrio perfetto.
D'altra parte scegliere degli attori così famosi rende la storia un po' finta, un po' patinata. Cioè, anche nel mio commento i nomi dei personaggi si sono persi, Clooney, Roberts... Per fortuna il film in fondo indaga sull'apparenza, sulla superficialità della nostra società e così anche due attori così funziono da sottotesto.
Consigliato? Sì.
Con George Clooney, Julia Roberts, Jack O'Connell, Dominic West, Caitriona Balfe.
Titolo originale Money Monster.
Thriller, 98 min.
USA 2016
Trama
Lee Gates è il conduttore di uno show televisivo che si occupa di finanza. Una trasmissione a tempo di rap con siparietti e ballerine sculettanti: ridicola, fracassona, ma pur sempre di finanza.
In seguito al crollo del valore di azioni consigliate precedentemente da Gates, un giovane che ha perso tutto prende lo speaker in ostaggio davanti alle telecamere per avere giustizia.
Cosa succederà?
Sono diversi i film americani che si muovono su questo specchio che è la televisione. Da una parte lo speaker con un'auricolare dall'altra il produttore esecutivo che suggerisce le frasi, sceglie le inquadrature... Tutto in un ritmo frenetico. Mi chiedo spesso se accade anche in Italia, o i nostri speaker sono rimasti alla chiamata in linea dalla regia, da quel telefono alla loro destra? Ahhhh, bei tempi. Quando il telefono squillava, lo speaker annuiva, e poi dopo aver riattaccato diceva, con un atteggiamento un po' imbarazzato, che il servizio aveva dei problemi ecc.
Ebbene nei film americani non succede. Dietro quello specchio c'è Julia Roberts, acuta, psicologa improvvisata, che tira i fili di un George Clooney in difficoltà, la cui etica si sta lentamente risvegliando.
Una lotta contro il tempo, per tornare a fare giornalismo, avviare un'indagine, per salvare la vita di Clooney.
Devo ammettere che in questa parte il film non regala nessuna novità, la regia scorre veloce, buono il montaggio, ma lo schema è già visto.
Il ritmo cresce mentre dietro lo specchio viene avviata l'indagine alla ricerca del crollo delle azioni.
E qui viene il lato dolente. Va bene la sospensione dell'incredulità, ma Julia Roberts con tre telefonate che si rimpallano tra Seoul, un haker e una PR dagli occhioni blu, tutto viene scoperto, svelato ecc. ma daiii!
Questi per stagioni hanno fatto un bieco giornalismo cantando e sculettando jingles, quando bastavano due telefonate per avere scoop e scandali! No, mi dispiace non ci posso credere.
E adesso dopo il già visto ma riguardabile e la sceggiatura traballante arriva il pezzo che salva il film: il cinismo.
Grazie a quest'ingrediente il film si salva. E si salva anche grazie a due attori che da soli tengono la scena con equilibrio perfetto.
D'altra parte scegliere degli attori così famosi rende la storia un po' finta, un po' patinata. Cioè, anche nel mio commento i nomi dei personaggi si sono persi, Clooney, Roberts... Per fortuna il film in fondo indaga sull'apparenza, sulla superficialità della nostra società e così anche due attori così funziono da sottotesto.
Consigliato? Sì.