Enribello
28-January-2016, 20:39
http://1.bp.blogspot.com/-Kkwk0n-tfNY/TtOlRnrjV4I/AAAAAAAAAlY/cEYFuC2Rmvs/s1600/avoledo.jpeg
Gennaio 1982, un vecchio bussa alla porta di casa della famiglia Grandi incantandola con una storia che lo legherà indissolubilmente a loro: sta facendo uno studio sui bambini nati il giorno di Natale nella regione e vuole incontrarli una volta l'anno per seguirne la crescita. Chi è quell'uomo? E, soprattutto, come fa a sapere tante cose sul futuro? In quello stesso 1982 un ragazzo brillante e confuso intraprende la sua strada nel mondo, una strada che presto diverrà un vicolo cieco. Riuscirà a sottrarsi al suo destino? Nel 1997, due donne - la vedova Grandi e sua figlia Chiara, ormai adolescente sono in vacanza in Versilia, ma un incontro imprevisto cambierà per sempre le loro vite……In un prossimo futuro, in una Londra resa irriconoscibile da una guerra, un anziano poeta chiede udienza alla Chiesa della Divina Bomba. Dice di avere una proposta e una richiesta: vuole stringere un patto che può far rivivere, anche se in modo diverso, l'antico mito di Orfeo ed Euridice...
Dal web
Se vi fosse possibile un unico viaggio nel tempo, lo usereste per salvare la donna che avete amato,anche se cio’ comporterebbe la certezza di non essersi mai incontrati né amati?
Bella domanda…..
Tullio Avoledo e’ uno scrittore un po’ atipico nel panorama degli autori italiani…dopo “L’elenco telefonico di Atlantide” forse il suo libro piu’ noto , che non mi aveva colpito piu’ di tanto , ho letto questa bella storia d’amore, di mistero e anche di viaggi spazio-temporali…un romanzo di difficile collocazione ( potrebbe stare tranquillamente nella sez narrativa)
L’atmosfera mi ha catturato dalle prime pagine…intrigante il personaggio di Chiara Grandi.
Mi hanno detto che assomiglia a “La moglie dell’uomo che viaggiava nel tempo” di A.Niffenger, ma non avendolo letto non saprei. Comunque il modo giusto per affrontare questo libro e' dimenticare la parola “fantascienza” e la definizione “storia d’amore”.
L’anno dei dodici inverni e’ semplicemente un bel romanzo…molto ben scritto, singolare, a tratti poetico con varie citazioni e riferimenti letterari.
Da leggere.
Gennaio 1982, un vecchio bussa alla porta di casa della famiglia Grandi incantandola con una storia che lo legherà indissolubilmente a loro: sta facendo uno studio sui bambini nati il giorno di Natale nella regione e vuole incontrarli una volta l'anno per seguirne la crescita. Chi è quell'uomo? E, soprattutto, come fa a sapere tante cose sul futuro? In quello stesso 1982 un ragazzo brillante e confuso intraprende la sua strada nel mondo, una strada che presto diverrà un vicolo cieco. Riuscirà a sottrarsi al suo destino? Nel 1997, due donne - la vedova Grandi e sua figlia Chiara, ormai adolescente sono in vacanza in Versilia, ma un incontro imprevisto cambierà per sempre le loro vite……In un prossimo futuro, in una Londra resa irriconoscibile da una guerra, un anziano poeta chiede udienza alla Chiesa della Divina Bomba. Dice di avere una proposta e una richiesta: vuole stringere un patto che può far rivivere, anche se in modo diverso, l'antico mito di Orfeo ed Euridice...
Dal web
Se vi fosse possibile un unico viaggio nel tempo, lo usereste per salvare la donna che avete amato,anche se cio’ comporterebbe la certezza di non essersi mai incontrati né amati?
Bella domanda…..
Tullio Avoledo e’ uno scrittore un po’ atipico nel panorama degli autori italiani…dopo “L’elenco telefonico di Atlantide” forse il suo libro piu’ noto , che non mi aveva colpito piu’ di tanto , ho letto questa bella storia d’amore, di mistero e anche di viaggi spazio-temporali…un romanzo di difficile collocazione ( potrebbe stare tranquillamente nella sez narrativa)
L’atmosfera mi ha catturato dalle prime pagine…intrigante il personaggio di Chiara Grandi.
Mi hanno detto che assomiglia a “La moglie dell’uomo che viaggiava nel tempo” di A.Niffenger, ma non avendolo letto non saprei. Comunque il modo giusto per affrontare questo libro e' dimenticare la parola “fantascienza” e la definizione “storia d’amore”.
L’anno dei dodici inverni e’ semplicemente un bel romanzo…molto ben scritto, singolare, a tratti poetico con varie citazioni e riferimenti letterari.
Da leggere.