Elvira Coot
18-January-2016, 23:53
http://i67.tinypic.com/5vzuoh.jpg
"È arrivato l'inverno a Porvenir, e ha portato con sé cattive notizie: per mancanza di lettere, l'ufficio postale sta per essere chiuso e il personale verrà trasferito altrove. Sms, mail e whatsapp hanno avuto la meglio persino in questo paesino arroccato tra le montagne. Sara, l'unica postina della zona, è nata e cresciuta a Porvenir e passa molto tempo con la sua vicina Rosa, un'arzilla ottantenne che farebbe qualsiasi cosa per non separarsi da lei e risparmiarle un dispiacere. Ma cosa può inventarsi Rosa per evitare che la vita di una delle persone che le stanno più a cuore venga stravolta? Forse potrebbe scrivere una lettera che rimanda da ben sessant'anni e invitare la persona che la riceverà a fare altrettanto, scrivendo a sua volta a qualcuno. Pian piano, quel piccolo gesto innescherà una catena epistolare che coinvolgerà una giovane poetessa decisa a fondare un book club nella biblioteca locale, una donna delle pulizie peruviana, una cuoca un po' maldestra e tanti altri, rimettendo in moto il lavoro di Sara e creando non poco trambusto fra gli abitanti del piccolo borgo. Perché - come ben sanno tutti quelli che provano un brivido di gioia ogni volta che ricevono posta a sorpresa e che affondano il naso nella carta per sentirne il profumo - una lettera tira l'altra, come un bacio. E può cambiare il mondo."
La prima parte è la migliore, ho letto volentieri le lettere che i personaggi si scambiavano, parlando di sè e delle loro vite, dei sentimenti e dei pensieri più segreti. Nella seconda parte tutto diventa molto ovvio e di sorprese non ce ne sono. Il finale è un buon finale, ma facilmente prevedibile.
Il bello di questo libro non è tanto la storia in sé, è che si tratta di un inno alle lettere, quelle scritte a mano su carta color malva, quelle con una spruzzata di profumo, quelle con in fondo la firma con lo svolazzo. Le lettere che rimangono dentro ad un cassetto e quelle che stanno dentro la tasca e a forza di essere lette e rilette sono tutte stropicciate. Un passo indietro per recuperare quello che oggi si sta perdendo, l’impiegare tempo per scrivere a mano, il curare i particolari estetici, il pensare al destinatario come la persona in quel momento più importante del mondo. Una lettera è un regalo, di tempo, di parole, di cura! E’ bello scriverle ed è ancora più bello riceverle, non solo per ciò che c’è scritto, ma per il pensiero della pena che il mittente si è dato per creare un piccolo capolavoro.
A inizio di ogni capitolo ci sono celebri frasi di celebri autori, tutte intese a sottolineare l’importanza delle lettere.
"È arrivato l'inverno a Porvenir, e ha portato con sé cattive notizie: per mancanza di lettere, l'ufficio postale sta per essere chiuso e il personale verrà trasferito altrove. Sms, mail e whatsapp hanno avuto la meglio persino in questo paesino arroccato tra le montagne. Sara, l'unica postina della zona, è nata e cresciuta a Porvenir e passa molto tempo con la sua vicina Rosa, un'arzilla ottantenne che farebbe qualsiasi cosa per non separarsi da lei e risparmiarle un dispiacere. Ma cosa può inventarsi Rosa per evitare che la vita di una delle persone che le stanno più a cuore venga stravolta? Forse potrebbe scrivere una lettera che rimanda da ben sessant'anni e invitare la persona che la riceverà a fare altrettanto, scrivendo a sua volta a qualcuno. Pian piano, quel piccolo gesto innescherà una catena epistolare che coinvolgerà una giovane poetessa decisa a fondare un book club nella biblioteca locale, una donna delle pulizie peruviana, una cuoca un po' maldestra e tanti altri, rimettendo in moto il lavoro di Sara e creando non poco trambusto fra gli abitanti del piccolo borgo. Perché - come ben sanno tutti quelli che provano un brivido di gioia ogni volta che ricevono posta a sorpresa e che affondano il naso nella carta per sentirne il profumo - una lettera tira l'altra, come un bacio. E può cambiare il mondo."
La prima parte è la migliore, ho letto volentieri le lettere che i personaggi si scambiavano, parlando di sè e delle loro vite, dei sentimenti e dei pensieri più segreti. Nella seconda parte tutto diventa molto ovvio e di sorprese non ce ne sono. Il finale è un buon finale, ma facilmente prevedibile.
Il bello di questo libro non è tanto la storia in sé, è che si tratta di un inno alle lettere, quelle scritte a mano su carta color malva, quelle con una spruzzata di profumo, quelle con in fondo la firma con lo svolazzo. Le lettere che rimangono dentro ad un cassetto e quelle che stanno dentro la tasca e a forza di essere lette e rilette sono tutte stropicciate. Un passo indietro per recuperare quello che oggi si sta perdendo, l’impiegare tempo per scrivere a mano, il curare i particolari estetici, il pensare al destinatario come la persona in quel momento più importante del mondo. Una lettera è un regalo, di tempo, di parole, di cura! E’ bello scriverle ed è ancora più bello riceverle, non solo per ciò che c’è scritto, ma per il pensiero della pena che il mittente si è dato per creare un piccolo capolavoro.
A inizio di ogni capitolo ci sono celebri frasi di celebri autori, tutte intese a sottolineare l’importanza delle lettere.