kaipirissima
06-January-2016, 18:15
La signorina Else di Arthur Schnitzler, 1924
3872
Educata alla virtù secondo le ferree regole imposte a una giovane donna di buona famiglia, Else viene costretta a contravvenire ai principi morali che le sono stati impartiti proprio dai genitori, che la obbligano a concedersi a un amico di famiglia. Uno dei testi brevi più significativi di Schnitzler (1862-1931) e dell'intera letteratura mitteleuropea. (Ibs)
Da subito la meraviglia della scrittura. Un monologo interiore vivace, ritmato, ricco di sfumature. Un caleidoscopio di pensieri, fantasie, riflessioni, sogni.
Una scrittura spumeggiante da cui emerge impetuosa la vitalità della giovane Else.
Difficile leggerlo tutto d'un fiato, perché, pur nel ritmo serrato, s'innesta ad un certo punto una sorta di monotonia.
Il mondo interiore di Else ha una distanza dal mondo esterno che non è solo narrativa, ma, soprattutto, rappresenta la sua estraneità all'ambiente storico-sociale: "Austria del dopoguerra segnata da gravi incertezze politiche ed economiche. In cui le autorità tradizionali si erano sgretolate senza che gli individui avessero la possibilità di definire in modo autonomo il loro comportamento." (Meridiani)
Da subito Else manifesta la sua ribellione, il suo slancio ad abbandonare finzioni, quando lascia il cugino Paul e Cissy (sposata e madre) ai loro fasulli atteggiamenti, volti a celare la loro relazione.
Else è giovane e le sue riflessioni si mescolano tra grandi verità e atteggiamenti vanesi e infantili. La sua vena artistica (voleva fare l'attrice) la propensione al melodramma le appartiene fin nelle viscere, dando al testo una sfumatura leggera e anti drammatica che però non riesce a celare l'intima tragedia della ribellione della piccola Else.
Schinitzler scompare e lascia alla voce di Else e dei personaggi il compito di traghettarci verso un'amara riflessione che però ci conduce inesorabilmente a chiudere il cerchio della ribellione della piccola Else.
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Educata alla virtù secondo le ferree regole imposte a una giovane donna di buona famiglia, Else viene costretta a contravvenire ai principi morali che le sono stati impartiti proprio dai genitori, che la obbligano a concedersi a un amico di famiglia. Uno dei testi brevi più significativi di Schnitzler (1862-1931) e dell'intera letteratura mitteleuropea. (Ibs)
Da subito la meraviglia della scrittura. Un monologo interiore vivace, ritmato, ricco di sfumature. Un caleidoscopio di pensieri, fantasie, riflessioni, sogni.
Una scrittura spumeggiante da cui emerge impetuosa la vitalità della giovane Else.
Difficile leggerlo tutto d'un fiato, perché, pur nel ritmo serrato, s'innesta ad un certo punto una sorta di monotonia.
Il mondo interiore di Else ha una distanza dal mondo esterno che non è solo narrativa, ma, soprattutto, rappresenta la sua estraneità all'ambiente storico-sociale: "Austria del dopoguerra segnata da gravi incertezze politiche ed economiche. In cui le autorità tradizionali si erano sgretolate senza che gli individui avessero la possibilità di definire in modo autonomo il loro comportamento." (Meridiani)
Da subito Else manifesta la sua ribellione, il suo slancio ad abbandonare finzioni, quando lascia il cugino Paul e Cissy (sposata e madre) ai loro fasulli atteggiamenti, volti a celare la loro relazione.
Else è giovane e le sue riflessioni si mescolano tra grandi verità e atteggiamenti vanesi e infantili. La sua vena artistica (voleva fare l'attrice) la propensione al melodramma le appartiene fin nelle viscere, dando al testo una sfumatura leggera e anti drammatica che però non riesce a celare l'intima tragedia della ribellione della piccola Else.
Schinitzler scompare e lascia alla voce di Else e dei personaggi il compito di traghettarci verso un'amara riflessione che però ci conduce inesorabilmente a chiudere il cerchio della ribellione della piccola Else.