Visualizza la versione completa : Chi sono i lettori?
DarkCoffee
20-August-2015, 12:13
Cito Chiara Gamberale dal libro "Per dieci minuti" per fare le sue stesse domande.
Ma esistono davvero "i lettori"?
Me lo chiedo spesso, me lo chiedo ora.
E se esistono davvero, chi sono?
Cercano, in un libro, una personalità?
La temono?
Davvero: chi siamo? Mi ci metto anch'io, naturalmente: che cosa cerco, in un libro? Che cosa non accetto? In che modo ho qualcosa a che fare, per esempio, con tutti gli appassionati come me di Philip Roth? In che misura faccio parte dell'esercito dei "suoi lettori"? Che cosa ho, nel profondo in comune con loro? E che cosa non ho, nel profondo, in comune con gli appassionati di Asimov, da cui non sono mai riuscita a farmi conquistare del tutto? Penso al lettore di Asimov più fedele che conosco e penso a quello che mi ha contagiato con il suo amore per il vecchio Philip. A chi somiglio di più dei due? A entrambi. A nessuno.
kaipirissima
20-August-2015, 13:33
Secondo me, invece di chiederci chi sono i lettori che è una risposta, credo, infinita, mi chiederei chi non è lettore.
Perché tu non leggi?
Uno che legge ha infinite motivazioni, ma uno che non lo fa?
DarkCoffee
20-August-2015, 13:46
Effettivamente, chi legge, penso, ha il sogno di scrivere.
Chi di noi non ha voglia di poter scrivere un libro?
Chi sono i lettori?
Secondo me non siamo tutti lettori. C'è chi non legge neanche il giornale, una rivista, neanche l'informazione in internet. Come si può dire che sono lettori?
I lettori sono tutti quelli che leggono qualcosa. Il mio ragazzo per esempio non è interessato nel leggere libri, però tutto il giorno legge tutte le notizie della BBC. Secondo me è un lettore, di notizie, ma lettore. Io mi annoierei a morte...
Che cosa ci accomuna?
Mah! In parte il gusto del libro, in parte molto altro. Comunque, il libro ci avvicina...
Boh! Sto braterando...
Mauro
20-August-2015, 16:52
Bella domanda a cui non c'è risposta.
Il mio collega che si legge tutta la "Gazzetta dello Sport" da cima a fondo ma non tocca un libro dai tempi della scuola è da considerarsi un lettore?
Quelli che, quando vai a casa loro, hanno una biblioteca striminzita dove campeggiano solo titoli o autori di tendenza (Dan Brown, Stieg Larsson, le 50 sfumature) sono da considerarsi veri lettori o solo gente che riproduce atteggiamenti à la page quali che siano?
Per ora mi tengo questi dubbi, poi però provo a dare una risposta al quesito.
kaipirissima
20-August-2015, 17:22
Secondo me si è lettori quando si legge. Qualsiasi cosa.
kaipirissima
20-August-2015, 23:08
Neanche a farlo apposta oggi mi è capitato tra le mani questo libro:
Libri per tutti. Generi editoriali di larga circolazione tra antico regime ed età contemporanea. A cura di Lodovica Braida e Mario Infelice.
Magari gli do un'occhiata, poi vi dirò ...
DarkCoffee
21-August-2015, 03:04
Quelli che, quando vai a casa loro, hanno una biblioteca striminzita dove campeggiano solo titoli o autori di tendenza (Dan Brown, Stieg Larsson, le 50 sfumature) sono da considerarsi veri lettori o solo gente che riproduce atteggiamenti à la page quali che siano?
Se quella biblioteca però è stata letta tutta (veramente), in quel momento anche loro sono stati lettori...
kaipirissima
21-August-2015, 09:46
A volte la categoria "lettori" è veramente snob.
Se uno mangia Hot dog o caviale va uguale che si nutre . Poi magari a uno viene il colesterolo all'altro la salmonella... Bisognerebbe astenersi... Ma come dice l'epigrafe di Rosy : lentamente muore chi non legge, viaggia...
Mauro
25-August-2015, 00:08
Se quella biblioteca però è stata letta tutta (veramente), in quel momento anche loro sono stati lettori...
A volte la categoria "lettori" è veramente snob.
Se uno mangia Hot dog o caviale va uguale che si nutre . Poi magari a uno viene il colesterolo all'altro la salmonella... Bisognerebbe astenersi... Ma come dice l'epigrafe di Rosy : lentamente muore chi non legge, viaggia...
Avete ragione entrambe: la lettura è lettura, punto. E in quanto a snobismo il sottoscritto è certamente da podio, però mi viene da osservare che la lettura dovrebbe essere anche ricerca, scoperta, voglia di imparare, di conoscere e di arricchire sè stessi.
Per cui, a mio modesto parere, leggere significa ricercare parti di noi stessi che sono disperse nel mondo di pagine che ci circondano e riconquistarle alla nostra coscienza e conoscenza.
Lettura, secondo me, non è far scorrere delle pagine, che magari non ci dicono nulla, solo allo scopo di uniformarsi a un trend del momento ... cito a esempio "Il pendolo di Focault" di Umberto Eco, libro uscito circa trent'anni fa dopo lo strepitoso successo de "Il nome della Rosa". Ricordo che, ovunque si andasse, non c'era persona che non lo avesse in mano, ma mi è sempre rimasto il dubbio di quante di quelle persone lo abbiano letto davvero (con interesse, passione e curiosità intendo) o lo abbiano semplicemente acquistato per poter poi trattare con sprezzo da parvenu quelli che erano così "out" da non averlo letto, come me che proprio per questo mi sono sempre rifiutato di leggerlo.
Se poi vogliamo rimanere sul paragone gastronomico (altro terreno fertile per il mio snobismo da top ten) ti dirò, Kaipi, che io sono molto attento a distinguere i momenti in cui mangio (come a casa o in ristoranti degni di esserlo) da quelli in cui mi limito a provvedere al mio sostentamento (mensa aziendale in primis) e sarò anche esagerato, ma mi rifiuto categoricamente di considerare sullo stesso piano un ristorante stellato e un locale "All-you-can-eat" così come non riesco a considerare lettore chiunque abbia davanti una parola scritta sennò considererei lettrice (perfino accanita) mia zia che ha passato un'intera vita a divorare riviste di gossip.
No. Per me lettura è qualcosa di più e di meglio.
kaipirissima
25-August-2015, 13:03
Ah, sei proprio snob. Eh eh. È anche vero che hai ragione da vendere...
da parte mia so di non essere una gran lettrice, e forse per questo sono più tollerante con i lettori. Tra sfumature, Kinsella, distopie varie, non posso certo mettermi a "pontificare" (non che tu l'abbia fatto, eh) . :)
Mauro
27-August-2015, 11:38
Ah, ma pontifica pure perbacco. ;)
Come vedi io non mi pongo limiti nelle critiche, pur non essendo, a mia volta, un lettore particolarmente focalizzato su argomenti "alti", dato che buona parte delle mie letture è fatta di noir. :mrgreen:
Indigowitch
27-August-2015, 14:47
Se devo dire la mia, credo che chiunque legga per desiderio di conoscenza, cercando sempre di trarre spunti di riflessione da ciò che legge, si può dire "lettore".
Per quanto mi riguarda, traggo ugualmente piacere da una lettura un po' più ostica per le mie conoscenze così come dalla lettura "ludica", di puro piacere.
Posso aver voglia di abbordare un testo filosofico (con tutte le difficoltà che ne conseguono, visto che le nozioni di filosofia che si apprendono a scuola non sempre ti danno gli strumenti necessari per appropriarti di un linguaggio inaccessibile ai più), così come aver voglia di leggere un manga.
In qualche modo entrambi i testi mi arricchiranno, mi daranno qualcosa.
Devo dire che negli anni ho cercato di mitigare un certo snobismo (non sempre fondatissimo) tipico da scolaretta che non porta da nessuna parte.
Tuttavia non riesco a non essere selettiva: visto il poco tempo a disposizione, preferisco cimentarmi con un autore che mi intriga, mi trascina, mi apre le porte di mondi a me ignoti, che nella lettura di un best seller giusto per curiosità.
Mio padre, ad esempio, è un fagocitatutto (scusate il neologismo): può passare da I fratelli Karamazov ai gialli di poche pretese, da Manzoni a Moccia con una disinvoltura che ammiro. Secondo lui bisogna essere informati su tutto prima di potersi esprimere.
Io lo prendo bonariamente in giro dicendogli che ha un'anima da Liala racchiusa nel corpo di un orango...:mrgreen:
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