kaipirissima
14-August-2015, 22:44
3701
Un film di Saul Dibb.
Con Michelle Williams, Kristin Scott Thomas, Matthias Schoenaerts, Sam Riley, Ruth Wilson. Titolo originale Suite Française.
Drammatico, 107 min.
Gran Bretagna, Francia, Canada 2015.
1940 Bussy, Francia.
Bussy viene invasa dai soldati tedeschi, che prendono alloggio nelle case degli abitanti. Nella villa di Madame Angellier viene dislocato l’ufficiale Bruno Von Falk. Nella difficile convivenza tra Lucile, nuora della fredda e dispostica signora Angellier, e l'ufficiale tedesco nasce una storia d'amore...
Commento.
Partirò dalla fine, dai titoli di coda: le pagine autografe di Irène Nemirovsky. Una calligrafia femminile, piccola e svelta.
Le lettere in stilo blu scorrono veloci lungo le linee della pagina. Frasi cancellate con una riga sicura, riscritte; parole perse, annegate in macchie d'inchiostro; pagine vissute, sofferte, con lucida grazia. E poi, d'un tratto, dopo un articolo segue il bianco, il nulla.
Il romanzo non è concluso, causa deportazione a Auschwitz. Dopo sessant'anni anni la figlia ritrova il manoscritto... e il resto è... best seller.
Suite francese è basato sulla seconda parte, intitolata Dolce, dell'omonimo romanzo. Purtroppo il libro non l'ho letto, ma il film mi ha fatto venire voglia di leggerlo.
Michelle Williams è da sempre un'attrice che amo, la trovo brava. In questo film la sua fragilità e il suo coraggio riescono a sfiorarmi. Ma come lei ci sono altre donne in questo racconto che emergono dall'orrore. Un film di donne, con le loro contraddizioni, la loro forza, coraggio.
Il film si apre nell'intimità di una stanza, seguendo la voce narrante della protagonista che, nella solitudine rubata, siede al pianoforte diffondendo note malinconiche.
Forse è questa la chiave di lettura dell'opera: intimità, riflessione, bellezza.
E muovendosi tra queste tre note, entra di prepotenza la guerra: prima con un bombardamento che ha il compito di farti sentire fragile, smarrito, perduto, poi con l'occupazione tedesca, un'invasione fagocitante, che trasforma gli abitanti.
"Se vuoi sapere com'è davvero la gente, fai una guerra", dirà un personaggio del film.
Un film bello da guardare: inquadrature, montaggio, location.
Un film bello da ascoltare: la musica diventa quasi protagonista della vicenda.
Un film bello perché anche se apparentemente soft, ti lascia l'orrore della guerra, la speranza negli uomini e la dolcezza nel cuore.
Dolce, secondo movimento, Suite francese.
Consigliato? Sì.
3702
Un film di Saul Dibb.
Con Michelle Williams, Kristin Scott Thomas, Matthias Schoenaerts, Sam Riley, Ruth Wilson. Titolo originale Suite Française.
Drammatico, 107 min.
Gran Bretagna, Francia, Canada 2015.
1940 Bussy, Francia.
Bussy viene invasa dai soldati tedeschi, che prendono alloggio nelle case degli abitanti. Nella villa di Madame Angellier viene dislocato l’ufficiale Bruno Von Falk. Nella difficile convivenza tra Lucile, nuora della fredda e dispostica signora Angellier, e l'ufficiale tedesco nasce una storia d'amore...
Commento.
Partirò dalla fine, dai titoli di coda: le pagine autografe di Irène Nemirovsky. Una calligrafia femminile, piccola e svelta.
Le lettere in stilo blu scorrono veloci lungo le linee della pagina. Frasi cancellate con una riga sicura, riscritte; parole perse, annegate in macchie d'inchiostro; pagine vissute, sofferte, con lucida grazia. E poi, d'un tratto, dopo un articolo segue il bianco, il nulla.
Il romanzo non è concluso, causa deportazione a Auschwitz. Dopo sessant'anni anni la figlia ritrova il manoscritto... e il resto è... best seller.
Suite francese è basato sulla seconda parte, intitolata Dolce, dell'omonimo romanzo. Purtroppo il libro non l'ho letto, ma il film mi ha fatto venire voglia di leggerlo.
Michelle Williams è da sempre un'attrice che amo, la trovo brava. In questo film la sua fragilità e il suo coraggio riescono a sfiorarmi. Ma come lei ci sono altre donne in questo racconto che emergono dall'orrore. Un film di donne, con le loro contraddizioni, la loro forza, coraggio.
Il film si apre nell'intimità di una stanza, seguendo la voce narrante della protagonista che, nella solitudine rubata, siede al pianoforte diffondendo note malinconiche.
Forse è questa la chiave di lettura dell'opera: intimità, riflessione, bellezza.
E muovendosi tra queste tre note, entra di prepotenza la guerra: prima con un bombardamento che ha il compito di farti sentire fragile, smarrito, perduto, poi con l'occupazione tedesca, un'invasione fagocitante, che trasforma gli abitanti.
"Se vuoi sapere com'è davvero la gente, fai una guerra", dirà un personaggio del film.
Un film bello da guardare: inquadrature, montaggio, location.
Un film bello da ascoltare: la musica diventa quasi protagonista della vicenda.
Un film bello perché anche se apparentemente soft, ti lascia l'orrore della guerra, la speranza negli uomini e la dolcezza nel cuore.
Dolce, secondo movimento, Suite francese.
Consigliato? Sì.
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