daniela
04-June-2015, 16:25
Ieri sera ho visto in un bellissimo chiostro antico il monologo di Amanda Sandrelli, Oscar e la dama in rosa, tratto dal romanzo di Eric-Emmanuel Schmitt. Da un piccolo capolavoro della letteratura un monologo di parole e musica intensamente interpretato con grande sensibilità artistica.
Amanda, indossando un pigiama e a piedi nudi, regala un'interpretazione di un'intensità sconvolgente, e con il corpo e con la voce dà vita a tutti i personaggi del libro. La sua bravura lascia senza fiato, 90 minuti di un monologo denso di contenuti filosofici, religiosi, esistenziali, in cui interpreta con straordinaria gestualità il piccolo Oscar e nonna Rosa, la volontaria che lo visita in ospedale.
Ad accompagnarla sono poi la grazia e la leggerezza della musica di Giacomo Scaramuzza, liberamente tratta dallo Schiaccianoci di Tchaikovsky.
Con un'intensità che non immaginavo e che non ho mai visto in un attore mi ha fatto capire che chi fa teatro non lo fa per i soldi, ma per passione.
«Ci sono storie che vogliono essere raccontate, che ti scelgono, come i gatti scelgono il loro padrone, ti salgono in collo e non se ne vanno più. Oscar e la dama in rosa non è solo un bellissimo libro di Schmitt, è una storia necessaria, di quelle che in alcuni momenti possono farti davvero bene».
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«Credo proprio che nessuno si scorderà di Oscar – conclude Amanda Sandrelli – il bambino irriducibile, e dei suoi 12 anni di vita concentrati in 12 giorni, del suo rapporto con nonna Rosa e con Dio. Oltre alla musica di Giacomo Scaramuzza ci siamo io, un pigiama e una sedia. Perché questa storia non ha bisogno d’altro».
Chi ha l'occasione di vedere Amanda Sandrelli in teatro, non se la lasci scappare!
Amanda, indossando un pigiama e a piedi nudi, regala un'interpretazione di un'intensità sconvolgente, e con il corpo e con la voce dà vita a tutti i personaggi del libro. La sua bravura lascia senza fiato, 90 minuti di un monologo denso di contenuti filosofici, religiosi, esistenziali, in cui interpreta con straordinaria gestualità il piccolo Oscar e nonna Rosa, la volontaria che lo visita in ospedale.
Ad accompagnarla sono poi la grazia e la leggerezza della musica di Giacomo Scaramuzza, liberamente tratta dallo Schiaccianoci di Tchaikovsky.
Con un'intensità che non immaginavo e che non ho mai visto in un attore mi ha fatto capire che chi fa teatro non lo fa per i soldi, ma per passione.
«Ci sono storie che vogliono essere raccontate, che ti scelgono, come i gatti scelgono il loro padrone, ti salgono in collo e non se ne vanno più. Oscar e la dama in rosa non è solo un bellissimo libro di Schmitt, è una storia necessaria, di quelle che in alcuni momenti possono farti davvero bene».
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«Credo proprio che nessuno si scorderà di Oscar – conclude Amanda Sandrelli – il bambino irriducibile, e dei suoi 12 anni di vita concentrati in 12 giorni, del suo rapporto con nonna Rosa e con Dio. Oltre alla musica di Giacomo Scaramuzza ci siamo io, un pigiama e una sedia. Perché questa storia non ha bisogno d’altro».
Chi ha l'occasione di vedere Amanda Sandrelli in teatro, non se la lasci scappare!