Standbyme
15-April-2012, 13:19
Anche da parte mia i complimenti alle recensione di Cecilia. Si vede che ha una marcia in più!
Il mio contributo si limita a riportarvi la recensione che scrissi nel settembre del 2008.
Dopo aver terminato "Grotesque" sono rimasto frastornato per un po’ di giorni tanto è intenso. Non sarà facile scriverne la recensione ma ci provo ugualmente. Ottimamente strutturato con l’avvicendarsi dei principali personaggi come "io narrante" così da mettere in luce i vari punti di vista (se fosse un film meriterebbe senz’altro l’Oscar per il montaggio). La prosa è scorrevole e piacevole, nonostante le 910 pagine si arriva alla fine senza mai annoiarsi Ci si immedesima molto bene in Yuriko, in sua sorella (noterete che non appare mai il suo nome), in Kazue, in Mitsuru e in Zhang. Le prime quattro sono ragazze che, nonostante appartengano ad un ceto “medio”, frequentano una prestigiosa, esclusiva e costosa scuola di Tokyo. Anche se fin dalle prime pagina si capisce il ruolo che riveste Zhang non voglio togliervi il piacere di scoprirlo. Vi parrà strano, dato le tematiche trattate nel romanzo, ma non ho trovato personaggi particolarmente "odiosi" o antipatici ad esclusione del padre di Kazue e del padre di Yuriko. I sentimenti che traspaiono nel romanzo? Parecchi e tutti negativi: odio, invidia, ambizione sfrenata, superbia, arroganza, avidità... Tutti ne escono perdenti. Si salvano, forse, il nonno di Yuriko e la collega di Kazue: quella Yamamoto la cui apparizione è così breve tanto da rivestire un ruolo di comparsa quindi quasi non conta. Da queste mie poche parole può sembrare un romanzo intenso ma “facile”. Al contrario è un libro “difficile, molto difficile” da interpretare. I messaggi che l'autrice ci dà, gli spunti di riflessione, i concetti espressi nel corso della narrazione sono troppi e ci si perde. Sento che c'è molto, qualcosa ho afferrato ma la maggior parte mi sfugge. Posso affermare con certezza che le azioni, i comportamenti, i crimini di tutti sono dovuti esclusivamente al "libero arbitrio" di ognuno. Troppo semplicistico? È possibile. È il parere di un uomo che fa fatica a capire la psicologia femminile e immedesimarsi nel loro Io? :roll: Forse. Ma più di così non so che dire, ma sì: ottimo libro!
Ho assegnato al romanzo 5 stellette su 5
:o
Il mio contributo si limita a riportarvi la recensione che scrissi nel settembre del 2008.
Dopo aver terminato "Grotesque" sono rimasto frastornato per un po’ di giorni tanto è intenso. Non sarà facile scriverne la recensione ma ci provo ugualmente. Ottimamente strutturato con l’avvicendarsi dei principali personaggi come "io narrante" così da mettere in luce i vari punti di vista (se fosse un film meriterebbe senz’altro l’Oscar per il montaggio). La prosa è scorrevole e piacevole, nonostante le 910 pagine si arriva alla fine senza mai annoiarsi Ci si immedesima molto bene in Yuriko, in sua sorella (noterete che non appare mai il suo nome), in Kazue, in Mitsuru e in Zhang. Le prime quattro sono ragazze che, nonostante appartengano ad un ceto “medio”, frequentano una prestigiosa, esclusiva e costosa scuola di Tokyo. Anche se fin dalle prime pagina si capisce il ruolo che riveste Zhang non voglio togliervi il piacere di scoprirlo. Vi parrà strano, dato le tematiche trattate nel romanzo, ma non ho trovato personaggi particolarmente "odiosi" o antipatici ad esclusione del padre di Kazue e del padre di Yuriko. I sentimenti che traspaiono nel romanzo? Parecchi e tutti negativi: odio, invidia, ambizione sfrenata, superbia, arroganza, avidità... Tutti ne escono perdenti. Si salvano, forse, il nonno di Yuriko e la collega di Kazue: quella Yamamoto la cui apparizione è così breve tanto da rivestire un ruolo di comparsa quindi quasi non conta. Da queste mie poche parole può sembrare un romanzo intenso ma “facile”. Al contrario è un libro “difficile, molto difficile” da interpretare. I messaggi che l'autrice ci dà, gli spunti di riflessione, i concetti espressi nel corso della narrazione sono troppi e ci si perde. Sento che c'è molto, qualcosa ho afferrato ma la maggior parte mi sfugge. Posso affermare con certezza che le azioni, i comportamenti, i crimini di tutti sono dovuti esclusivamente al "libero arbitrio" di ognuno. Troppo semplicistico? È possibile. È il parere di un uomo che fa fatica a capire la psicologia femminile e immedesimarsi nel loro Io? :roll: Forse. Ma più di così non so che dire, ma sì: ottimo libro!
Ho assegnato al romanzo 5 stellette su 5
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