kaipirissima
26-April-2015, 17:31
The Tribe
Un film di Myroslav Slaboshpytskiy
Con Grigoriy Fesenko, Yana Novikova, Rosa Babiy, Alexander Dsiadevich, Yaroslav Biletskiy.
Titolo originale Plemya.
Thriller, 130 min.
Ucraina, Paesi Bassi, 2014.
3467
Trama.
Ucraina. Sergey, ragazzo sordomuto, entra in un istituto speciale. Qui una cricca di ragazzi con la connivenza dell'insegnante di falegnameria hanno messo in piedi una banda che ruba, picchia, imbroglia e fa prostituire alcune ragazze della scuola. Sergey entra in questo giro si innamora della ragazza che si prostituisce, ma non sa che uno degli istitutori sta preparando i documenti per mandarla in Italia.
Istruzioni per l'uso.
1 questo film dura più di due ore
2 nessuno degli attori pronuncia mai una frase poichè tutto viene registrato dai gesti del linguaggio muto.
3 è un film piuttosto difficile da mandare giù, sopraffazioni, umiliazioni, violenza, solitudine, stupidità, sfruttamento, disperazione, speranza.
Commento
Premessa, mi è piaciuto.
Da un certo punto divisa il film non racconta nulla di nuovo, eppure la scelta del regista di portare sulla scena dei ragazzi sordomuti ha reso il tutto molto più drammatico, straziante.
Non so se il fatto di aver potuto cogliere, nonostante il silenzio, la vicenda sia dovuto principalmente al soggetto scelto. Di violenza e sopraffazione, di gang, di bulli ecc. i film fanno quasi a gara nel presentarli, ma questo punto di vista ti porta dentro e ti lascia fuori allo stesso tempo.
Mi spiego, la storia è tristissima, i ragazzi sono come foglie che girano in un vortice rallentato senza poter scegliere il proprio destino, sia per le difficili condizioni economiche ucraine, sia per il loro stato di sordomuti. Sergey, apaticamente, passivamente entra in questa tribù, si lascia trasportare dalla corrente fino a quando si innamora della ragazza. Una biondina che si prostituisce (apparentemente in allegria). Sergey cercherà di uscire dal giro, di far uscire anche la ragazza, soprattutto quando scopre che uno degli amministratori dell'istituto si sta muovendo, per far andare la ragazza in Italia... a fare cosa vien solo da piangere al pensiero.
Sergey, non so cosa pensare di questo solitario ragazzo silenzioso, non solo per la sua condizione, che accetta tutto senza ribellarsi, sempre a testa bassa. Cosa ci serve per alzare la testa, ribellarci? un amore? una speranza? ma esiste questa speranza?
Lei, la ragazza, Anna, ancora più misteriosa, così giovane e ingenua. Così indifesa e così fiduciosa e cieca e stupidina. A lei devo i cinque minuti più lunghi della mia vita.
Una caratteristica del film è la regia quasi cronachistica, il tempo è scandito quasi in presa diretta. La lezione di storia-geografia, di falegnameria, cinque minuti di gesti, come a voler farci entrare nella loro routine, nel loro ritmo di vita, e devo ringraziare lei, quando scopre di essere incinta, i cinque minuti più duri e lunghi della mia vita.
Non ho guardato. Non ce la facevo (eppure mi sentivo ipocrita a non voler guardare, è stata una sensazione strana). Mi bastava sentire il suono dei ferri che rimbalzavano nella vaschetta, i suoi gemiti prima contenuti e poi sempre più sofferenti.
Cinque minuti di una pratica abortiva clandestina, senza anestesia, nel bagno di un appartamento...
Il sesso.
Se ricercate su google THE TRIBE nella striscia immagini vi usciranno delle foto di nudo, come se il film avesse una chiave erotica.
All'inizio è meccanico, freddo, poi quando i due si amano acquista una maggiore dolcezza, la scena del 69, ad esempio, invece di essere erotica, io l'ho trovata molto dolce.
Eppure anche il sesso ha il suo prezzo da pagare o forse è la vita che chiede a qualcuno il conto più frequentemente... Non so...
I nomi. In realtà tutti i personaggi sono senza nome per noi. Non conosciamo il linguaggio dei segni, sentiamo solo il rumore del traffico, il suono del resto del mondo in cui loro sono immersi, chiusi in una bolla di solitudine, abbandono e innocenza...
Consigliato? Sì, ma non per tutti.
Premio ricevuti:
Miglior Lungometraggio a Milano Film Festival 2014
European Film Awards 2014
Premio Rivelazione europea
Un film di Myroslav Slaboshpytskiy
Con Grigoriy Fesenko, Yana Novikova, Rosa Babiy, Alexander Dsiadevich, Yaroslav Biletskiy.
Titolo originale Plemya.
Thriller, 130 min.
Ucraina, Paesi Bassi, 2014.
3467
Trama.
Ucraina. Sergey, ragazzo sordomuto, entra in un istituto speciale. Qui una cricca di ragazzi con la connivenza dell'insegnante di falegnameria hanno messo in piedi una banda che ruba, picchia, imbroglia e fa prostituire alcune ragazze della scuola. Sergey entra in questo giro si innamora della ragazza che si prostituisce, ma non sa che uno degli istitutori sta preparando i documenti per mandarla in Italia.
Istruzioni per l'uso.
1 questo film dura più di due ore
2 nessuno degli attori pronuncia mai una frase poichè tutto viene registrato dai gesti del linguaggio muto.
3 è un film piuttosto difficile da mandare giù, sopraffazioni, umiliazioni, violenza, solitudine, stupidità, sfruttamento, disperazione, speranza.
Commento
Premessa, mi è piaciuto.
Da un certo punto divisa il film non racconta nulla di nuovo, eppure la scelta del regista di portare sulla scena dei ragazzi sordomuti ha reso il tutto molto più drammatico, straziante.
Non so se il fatto di aver potuto cogliere, nonostante il silenzio, la vicenda sia dovuto principalmente al soggetto scelto. Di violenza e sopraffazione, di gang, di bulli ecc. i film fanno quasi a gara nel presentarli, ma questo punto di vista ti porta dentro e ti lascia fuori allo stesso tempo.
Mi spiego, la storia è tristissima, i ragazzi sono come foglie che girano in un vortice rallentato senza poter scegliere il proprio destino, sia per le difficili condizioni economiche ucraine, sia per il loro stato di sordomuti. Sergey, apaticamente, passivamente entra in questa tribù, si lascia trasportare dalla corrente fino a quando si innamora della ragazza. Una biondina che si prostituisce (apparentemente in allegria). Sergey cercherà di uscire dal giro, di far uscire anche la ragazza, soprattutto quando scopre che uno degli amministratori dell'istituto si sta muovendo, per far andare la ragazza in Italia... a fare cosa vien solo da piangere al pensiero.
Sergey, non so cosa pensare di questo solitario ragazzo silenzioso, non solo per la sua condizione, che accetta tutto senza ribellarsi, sempre a testa bassa. Cosa ci serve per alzare la testa, ribellarci? un amore? una speranza? ma esiste questa speranza?
Lei, la ragazza, Anna, ancora più misteriosa, così giovane e ingenua. Così indifesa e così fiduciosa e cieca e stupidina. A lei devo i cinque minuti più lunghi della mia vita.
Una caratteristica del film è la regia quasi cronachistica, il tempo è scandito quasi in presa diretta. La lezione di storia-geografia, di falegnameria, cinque minuti di gesti, come a voler farci entrare nella loro routine, nel loro ritmo di vita, e devo ringraziare lei, quando scopre di essere incinta, i cinque minuti più duri e lunghi della mia vita.
Non ho guardato. Non ce la facevo (eppure mi sentivo ipocrita a non voler guardare, è stata una sensazione strana). Mi bastava sentire il suono dei ferri che rimbalzavano nella vaschetta, i suoi gemiti prima contenuti e poi sempre più sofferenti.
Cinque minuti di una pratica abortiva clandestina, senza anestesia, nel bagno di un appartamento...
Il sesso.
Se ricercate su google THE TRIBE nella striscia immagini vi usciranno delle foto di nudo, come se il film avesse una chiave erotica.
All'inizio è meccanico, freddo, poi quando i due si amano acquista una maggiore dolcezza, la scena del 69, ad esempio, invece di essere erotica, io l'ho trovata molto dolce.
Eppure anche il sesso ha il suo prezzo da pagare o forse è la vita che chiede a qualcuno il conto più frequentemente... Non so...
I nomi. In realtà tutti i personaggi sono senza nome per noi. Non conosciamo il linguaggio dei segni, sentiamo solo il rumore del traffico, il suono del resto del mondo in cui loro sono immersi, chiusi in una bolla di solitudine, abbandono e innocenza...
Consigliato? Sì, ma non per tutti.
Premio ricevuti:
Miglior Lungometraggio a Milano Film Festival 2014
European Film Awards 2014
Premio Rivelazione europea