Rosy
19-April-2015, 21:39
3307
Il cacciatore di aquiloni
Ed. Piemme, 2004.
Trama:
Si dice che il tempo guarisca ogni ferita. Ma, per Amir, il passato è una bestia dai lunghi artigli, pronta a riacciuffarlo quando meno se lo aspetta. Sono trascorsi molti anni dal giorno in cui la vita del suo amico Hassan è cambiata per sempre in un vicolo di Kabul. Quel giorno, Amir ha commesso una colpa terribile. Così, quando una telefonata inattesa lo raggiunge nella sua casa di San Francisco, capisce di non avere scelta: deve tornare a casa, per trovare il figlio di Hassan e saldare i conti con i propri errori mai espiati. Ma ad attenderlo, a Kabul, non ci sono solo i fantasmi della sua coscienza. C'è una scoperta sconvolgente, in un mondo violento e sinistro dove le donne sono invisibili, la bellezza è fuorilegge e gli aquiloni non volano più.
Non è facile dire qualcosa che non sia già stato detto, in tante opinioni...
Un romanzo struggente, dalla prima all'ultima pagina. E pensare che io diffidavo, come sempre per i Best sellers , troppo osannati.
L'incipit ti inculca un senso di attesa, per tutto ciò che verrà dopo.
E sarà una storia grandiosa.
Quella frase di Hassan : per te qualsiasi cosa- assumerà poi , nello scorrere della storia, il suo pieno significato.
La storia di un popolo, quello Afgano, martoriato dalla guerra; la storia di vite violate, di infanzie distrutte e private dei diritti più elementari; la storia di gente a cui viene tolto tutto, il bagaglio culturale, la dignità...la vita stessa.
La storia di un'amicizia vera; di una fratellanza negata per le convenzioni sociali; di un conflitto generazionale tra padre e figlio; soprattutto l'intensa storia di un uomo e dei suoi tormenti interiori... Dei suoi sensi di colpa, che lo faranno ripercorrere all'indietro un cammino , tale da potere avere ancora rispetto di sè stesso, e di riscattarsi!
Tutto questo è stato per me il romanzo.
Una storia struggente , che ci porta in un paese straziato dove gli aquiloni non volano più.
Le ultima cinquanta pagine sono strappa-cuore; ho pianto, quando Sohrab ha accennato finalmente un sorriso, .."perchè la primavera scioglie la neve fiocco dopo fiocco, e forse io ero stato testimone dello sciogliersi del primo fiocco.".
Indimenticabile!
Il cacciatore di aquiloni
Ed. Piemme, 2004.
Trama:
Si dice che il tempo guarisca ogni ferita. Ma, per Amir, il passato è una bestia dai lunghi artigli, pronta a riacciuffarlo quando meno se lo aspetta. Sono trascorsi molti anni dal giorno in cui la vita del suo amico Hassan è cambiata per sempre in un vicolo di Kabul. Quel giorno, Amir ha commesso una colpa terribile. Così, quando una telefonata inattesa lo raggiunge nella sua casa di San Francisco, capisce di non avere scelta: deve tornare a casa, per trovare il figlio di Hassan e saldare i conti con i propri errori mai espiati. Ma ad attenderlo, a Kabul, non ci sono solo i fantasmi della sua coscienza. C'è una scoperta sconvolgente, in un mondo violento e sinistro dove le donne sono invisibili, la bellezza è fuorilegge e gli aquiloni non volano più.
Non è facile dire qualcosa che non sia già stato detto, in tante opinioni...
Un romanzo struggente, dalla prima all'ultima pagina. E pensare che io diffidavo, come sempre per i Best sellers , troppo osannati.
L'incipit ti inculca un senso di attesa, per tutto ciò che verrà dopo.
E sarà una storia grandiosa.
Quella frase di Hassan : per te qualsiasi cosa- assumerà poi , nello scorrere della storia, il suo pieno significato.
La storia di un popolo, quello Afgano, martoriato dalla guerra; la storia di vite violate, di infanzie distrutte e private dei diritti più elementari; la storia di gente a cui viene tolto tutto, il bagaglio culturale, la dignità...la vita stessa.
La storia di un'amicizia vera; di una fratellanza negata per le convenzioni sociali; di un conflitto generazionale tra padre e figlio; soprattutto l'intensa storia di un uomo e dei suoi tormenti interiori... Dei suoi sensi di colpa, che lo faranno ripercorrere all'indietro un cammino , tale da potere avere ancora rispetto di sè stesso, e di riscattarsi!
Tutto questo è stato per me il romanzo.
Una storia struggente , che ci porta in un paese straziato dove gli aquiloni non volano più.
Le ultima cinquanta pagine sono strappa-cuore; ho pianto, quando Sohrab ha accennato finalmente un sorriso, .."perchè la primavera scioglie la neve fiocco dopo fiocco, e forse io ero stato testimone dello sciogliersi del primo fiocco.".
Indimenticabile!