Rosy
15-February-2015, 19:23
Ogni film di Pupi Avati mi conquista, per la semplicitā dei suoi argomenti e per il modo superbo con cui sono trattati.
Anche questo film, visto in televisione, per la serie dedicata a questo bravo regista.
Ne Il papā di Giovanna, poi, c'erano due attori di prim'ordine: Silvio Orlando, che io ritengo uno dei migliori attualmente sulla scena cinematografica italiana, e Alba Rohrwacher, bruttina ed a me personalmente non simpatica, ma bravissima.
Nel cast c'erano pure Francesca Neri, sempre bella e brava , ed un insolito Ezio Greggio, in ruolo drammatico, diverso dai suoi personaggi satirici: una vera sorpresa.
E' la storia dolorosa di un padre, modesto professore di scuola, votato alla famiglia e soprattutto a questa unica adorata figlia, poco dotata fisicamente e solitaria.
L'uomo cerca in ogni modo di proteggerla, aiutarla, consigliarla, in modo quasi ossessivo( vedendola diversa dalle amiche), mentre la madre- Francesca Neri- ha con lei un rapporto distaccato e disincantato.
Un giorno, la tragedia: la figlia uccide in palestra a coltellate la sua migliore amica per gelosia.
Il padre tenta in ogni modo di sviare le indagini, poi di discolparla, poi di capirne le attenuanti, mentre la madre si allontana da lei definitivamente.
Neppure durante il processo, la condanna, il manicomio criminale l'uomo abbandonerā la sua amata figliola, che precipiterā a poco a poco in una vera pazzia...si ridurrā in povertā, disoccupato, ma tenacemente legato a lei, sua unica ragione di vita, ad aspettarne il ritorno alla libertā.
Un film struggente, triste, in cui si assiste ad una vera " discesa" negli inferi di questa famiglia , prima serena,poi colpita da disgrazie a catena.
E' commovente il tenace attaccamento dell'uomo verso la ragazza, anche quando deve riconoscerla colpevole e squilibrata.
Michele, cosė si chiama, č talmente preso dall'educazione di quella che dovrā essere una figlia-modello, che perde di vista tutto intorno, e la difenderā e la proteggerā , fino a contribuire alla sua rovina.
Un bel ritratto di paese, di gente semplice, di momenti di guerra- era il periodo del fascismo-e una bella caratterizzazione di personaggi , ciascuno a loro modo, perdenti.
Rosy
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Anche questo film, visto in televisione, per la serie dedicata a questo bravo regista.
Ne Il papā di Giovanna, poi, c'erano due attori di prim'ordine: Silvio Orlando, che io ritengo uno dei migliori attualmente sulla scena cinematografica italiana, e Alba Rohrwacher, bruttina ed a me personalmente non simpatica, ma bravissima.
Nel cast c'erano pure Francesca Neri, sempre bella e brava , ed un insolito Ezio Greggio, in ruolo drammatico, diverso dai suoi personaggi satirici: una vera sorpresa.
E' la storia dolorosa di un padre, modesto professore di scuola, votato alla famiglia e soprattutto a questa unica adorata figlia, poco dotata fisicamente e solitaria.
L'uomo cerca in ogni modo di proteggerla, aiutarla, consigliarla, in modo quasi ossessivo( vedendola diversa dalle amiche), mentre la madre- Francesca Neri- ha con lei un rapporto distaccato e disincantato.
Un giorno, la tragedia: la figlia uccide in palestra a coltellate la sua migliore amica per gelosia.
Il padre tenta in ogni modo di sviare le indagini, poi di discolparla, poi di capirne le attenuanti, mentre la madre si allontana da lei definitivamente.
Neppure durante il processo, la condanna, il manicomio criminale l'uomo abbandonerā la sua amata figliola, che precipiterā a poco a poco in una vera pazzia...si ridurrā in povertā, disoccupato, ma tenacemente legato a lei, sua unica ragione di vita, ad aspettarne il ritorno alla libertā.
Un film struggente, triste, in cui si assiste ad una vera " discesa" negli inferi di questa famiglia , prima serena,poi colpita da disgrazie a catena.
E' commovente il tenace attaccamento dell'uomo verso la ragazza, anche quando deve riconoscerla colpevole e squilibrata.
Michele, cosė si chiama, č talmente preso dall'educazione di quella che dovrā essere una figlia-modello, che perde di vista tutto intorno, e la difenderā e la proteggerā , fino a contribuire alla sua rovina.
Un bel ritratto di paese, di gente semplice, di momenti di guerra- era il periodo del fascismo-e una bella caratterizzazione di personaggi , ciascuno a loro modo, perdenti.
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