Rosy
03-February-2015, 22:29
Anch'io ho visto un film bellissimo.
E dopo quelli visti al cinema ultimamente, che non mi hanno neppure dato l'input a scriverne...questo merita qualche riga.
Anche se mi rendo conto come non sia facile entrare in un argomento come immigrati, profughi, senza cadere in luoghi comuni.
Il film era ieri sera, di Pupi Avati( regista che adoro, non mi perdo un suo film) CON IL SOLE NEGLI OCCHI. Protagonista, Laura Morante.
CON IL SOLE NEGLI OCCHI
Un film di Pupi Avati.
Con Laura Morante, Amor Faidi, Lina Sastri, Gianfranco Jannuzzo, Michele La Ginestra.
Formato Film TV,
Drammatico, 100 min.
- Italia 2015.
E' la vicenda di una donna, apparentemente moglie felice e donna realizzata, anche se senza figli, la cui vita prende una svolta totale ed importante nel momento in cui il marito l'abbandona.
Tutto va a pezzi, ma il destino le manda la possibilità di ri-nascere, di ripartire da capo , con l'incontro ( tenero) casuale con un bambino siriano, un profugo salvato a Lampedusa.
Il ragazzino, Maharaba, vive in una casa accoglienza e da due anni non parla, solo mostra tenacemente a tutti l'unica foto che possiede con i due fratellini che ha perduto nel naufragio.
Scatta la scintilla : Carla ( Laura Morante) va a fare la volontaria nella casa accoglienza , per stare vicino al bimbo. Addirittura andrà a Lampedusa, a cercare notizie di questi fratellini - forse annegati, ma chissà? -finchè non avrà notizie!
La donna sa benissimo che se li troverà, per riunire i tre fratelli dovrà perdere Maharaba, che ormai tratta come un figlio. E che ha portato a vivere con sè.
Il finale? per me è stato doloroso, perchè ritrovando i fratellini, il bambino ha scelto di stare con loro.
In effetti era giusto così.
Ma, pensando con il cuore e non con la ragione, mi ha fatto soffrire.
Tutta la storia ha dato comunque alla donna nuova forza, con la scoperta di un mondo sconosciuto( come del resto alla maggior parte della gente..)e di valori che danno un senso alla vita, come il dono disinteressato del proprio tempo libero ..
Mentre guardavo il film , riflettevo su un fatto che è certamente un luogo comune e potrebbe valermi qualche ironia, ma è lo stesso ragionamento che faccio da anni , frequentando la mensa dei poveri.
Quando si sente parlare di immigrati, di naufraghi, il malessere, la sensazione dolorosa, sono immediati ma di breve durata. E' quando ci si "scontra" con una storia vera, concreta, che ha un nome, un volto o dei volti.. che il dolore resta, e diventa sgomento, indignazione.
Perchè, al di là di scelte politiche giuste o sbagliate, parliamo di ESSERI UMANI.
Io lo dico a tutti, che conoscere i protagonisti, siano essi poveri barboni, o immigrati, o naufraghi, cambia completamente la prospettiva!!! e non si può più bollare le storie con giudizi superficiali e spesso crudeli.
Un film da vedere e da meditare. Rosy
3140
E dopo quelli visti al cinema ultimamente, che non mi hanno neppure dato l'input a scriverne...questo merita qualche riga.
Anche se mi rendo conto come non sia facile entrare in un argomento come immigrati, profughi, senza cadere in luoghi comuni.
Il film era ieri sera, di Pupi Avati( regista che adoro, non mi perdo un suo film) CON IL SOLE NEGLI OCCHI. Protagonista, Laura Morante.
CON IL SOLE NEGLI OCCHI
Un film di Pupi Avati.
Con Laura Morante, Amor Faidi, Lina Sastri, Gianfranco Jannuzzo, Michele La Ginestra.
Formato Film TV,
Drammatico, 100 min.
- Italia 2015.
E' la vicenda di una donna, apparentemente moglie felice e donna realizzata, anche se senza figli, la cui vita prende una svolta totale ed importante nel momento in cui il marito l'abbandona.
Tutto va a pezzi, ma il destino le manda la possibilità di ri-nascere, di ripartire da capo , con l'incontro ( tenero) casuale con un bambino siriano, un profugo salvato a Lampedusa.
Il ragazzino, Maharaba, vive in una casa accoglienza e da due anni non parla, solo mostra tenacemente a tutti l'unica foto che possiede con i due fratellini che ha perduto nel naufragio.
Scatta la scintilla : Carla ( Laura Morante) va a fare la volontaria nella casa accoglienza , per stare vicino al bimbo. Addirittura andrà a Lampedusa, a cercare notizie di questi fratellini - forse annegati, ma chissà? -finchè non avrà notizie!
La donna sa benissimo che se li troverà, per riunire i tre fratelli dovrà perdere Maharaba, che ormai tratta come un figlio. E che ha portato a vivere con sè.
Il finale? per me è stato doloroso, perchè ritrovando i fratellini, il bambino ha scelto di stare con loro.
In effetti era giusto così.
Ma, pensando con il cuore e non con la ragione, mi ha fatto soffrire.
Tutta la storia ha dato comunque alla donna nuova forza, con la scoperta di un mondo sconosciuto( come del resto alla maggior parte della gente..)e di valori che danno un senso alla vita, come il dono disinteressato del proprio tempo libero ..
Mentre guardavo il film , riflettevo su un fatto che è certamente un luogo comune e potrebbe valermi qualche ironia, ma è lo stesso ragionamento che faccio da anni , frequentando la mensa dei poveri.
Quando si sente parlare di immigrati, di naufraghi, il malessere, la sensazione dolorosa, sono immediati ma di breve durata. E' quando ci si "scontra" con una storia vera, concreta, che ha un nome, un volto o dei volti.. che il dolore resta, e diventa sgomento, indignazione.
Perchè, al di là di scelte politiche giuste o sbagliate, parliamo di ESSERI UMANI.
Io lo dico a tutti, che conoscere i protagonisti, siano essi poveri barboni, o immigrati, o naufraghi, cambia completamente la prospettiva!!! e non si può più bollare le storie con giudizi superficiali e spesso crudeli.
Un film da vedere e da meditare. Rosy
3140