kaipirissima
03-November-2013, 21:00
LA PRIMA NEVE
Un film di Andrea Segre.
Sceneggiatura, Andrea Segre, Marco Pettenello
Con Jean-Christophe Folly, Matteo Marchel, Anita Caprioli, Peter Mitterrutzner, Giuseppe Battiston.
Drammatico, 105 min.
Italia 2013.
Il film mi è piaciuto.
Delicato e intenso. Commovente.
Il Trentino e le sue montagne diventano lo scenario di una storia moderna eppure senza tempo. Due personaggi devono confrontarsi con l'assenza di una persona cara e senza saperlo si aiuteranno a vicenda. Un ragazzino a cui manca il padre, un'assenza irrisolta sia per lui che per la giovane madre. Due sofferenze diverse in lotta fra loro, dove il nonno giunge come tramite, con la sua saggezza dolorosa a lenire le ferite, ad offrire un riparo non solo al nipote, ma anche al giovane immigrato che nel viaggio della speranza ha perso la donna amata che gli ha lasciato una ferita che non smette di sanguinare.
La sceneggiatura ogni tanto si banalizza, ma certe sequenze toccano il cuore. Forse non è riuscito al 100% ma al 70 di sicuro.
Bene gli attori.
Il bambino Michele è antipatico come tutti i ragazzini difficili.
La madre è una donna giovane che cerca di ritrovare la felicità.
L'immigrato Dani è un giovane onesto in crisi.
Il vecchio è la voce antica della montagna. La natura conosce il segreto della vita, il suo mistero, basta saper ascoltare.
Un film di Andrea Segre.
Sceneggiatura, Andrea Segre, Marco Pettenello
Con Jean-Christophe Folly, Matteo Marchel, Anita Caprioli, Peter Mitterrutzner, Giuseppe Battiston.
Drammatico, 105 min.
Italia 2013.
Il film mi è piaciuto.
Delicato e intenso. Commovente.
Il Trentino e le sue montagne diventano lo scenario di una storia moderna eppure senza tempo. Due personaggi devono confrontarsi con l'assenza di una persona cara e senza saperlo si aiuteranno a vicenda. Un ragazzino a cui manca il padre, un'assenza irrisolta sia per lui che per la giovane madre. Due sofferenze diverse in lotta fra loro, dove il nonno giunge come tramite, con la sua saggezza dolorosa a lenire le ferite, ad offrire un riparo non solo al nipote, ma anche al giovane immigrato che nel viaggio della speranza ha perso la donna amata che gli ha lasciato una ferita che non smette di sanguinare.
La sceneggiatura ogni tanto si banalizza, ma certe sequenze toccano il cuore. Forse non è riuscito al 100% ma al 70 di sicuro.
Bene gli attori.
Il bambino Michele è antipatico come tutti i ragazzini difficili.
La madre è una donna giovane che cerca di ritrovare la felicità.
L'immigrato Dani è un giovane onesto in crisi.
Il vecchio è la voce antica della montagna. La natura conosce il segreto della vita, il suo mistero, basta saper ascoltare.