kaipirissima
15-October-2012, 21:23
UN SAPORE DI RUGGINE E OSSA
Un film di Jacques Audiard. Con Marion Cotillard, Matthias Schoenaerts, Armand Verdure, Céline Sallette, Corinne Masiero. Bouli Lanners, Jean-Michel Correia, Mourad Frarema
Titolo originale De rouille et d'os. Drammatico, durata 120 min. - Belgio, Francia 2012.
1210
Più il tempo scorre, più questo film mi piace, e considerando che già lo trovavo molto bello, non resta che una cosa da fare: andare a rivederlo, trascinando i miei amici, che questa volta mi hanno lasciata da sola.
Nei primi dieci minuti si sviluppa tutta (o quasi) l'azione del film, (lui, con figlio al seguito, trova ospitalità dalla sorella; lui trova lavoro come butta fuori e conosce lei; lei ha un incidente sul lavoro che le cambia la vita; dopo l'incidente lei lo cerca) per i restanti minuti ciò che viene raccontato è tutto il mondo che abbiamo dentro.
Passo dopo passo i personaggi si svelano, prima lei, dopo lui.
Quando ho visto Il cavaliere oscuro ho pensato che la Cotillard fosse una attrice scarsissima, invece... è straordinaria. I suoi silenzi così carichi di parole, i suoi occhi timidi, selvaggi, furiosi, la sua fragilità... Un personaggio bellissimo, e con questo non intendo bello, buono e bravo, ma ricco, eccezionale, commovente.
Lui, scazzato, anzi scazzatissimo, un tipo che sembra fare spallucce e dire vabbè. Sembra non rendersi conto che ci sono responsabilità, eppure non è cattivo o egoista. Vive inconsapevolmente, senza veramente accorgersi di ciò che possono provare gli altri, bisogna faglielo notare, insomma da solo non ci arriva. Eppure qualcosa emerge, dalla superficie calma e piatta della sua vita, lo notiamo nel modo in cui "scopa" con le donne, nel tipo di lavoro che fa.
E in questo l'uomo e la donna si assomigliano entrambi si muovono in un mondo di mostri.
Il regista, Jacques Audiard, già lo conoscevo e già l'avevo apprezzato ne Il profeta, ma in questo film raggiunge un livello di commozione, poesia che l'altro film non possiede, condividendone invece le scene più violente.
Il modo in cui Audiard riesce a mostrarci, o meglio farci intuire, il dentro è emozionante!
Ci sono delle scene che ti fanno bruciare gli occhi, crescere un nodo alla gola.
Ci sono delle lacrime così strazianti, e delle scene che ti scavano dentro.
Consigliato?
Of course!
Un film di Jacques Audiard. Con Marion Cotillard, Matthias Schoenaerts, Armand Verdure, Céline Sallette, Corinne Masiero. Bouli Lanners, Jean-Michel Correia, Mourad Frarema
Titolo originale De rouille et d'os. Drammatico, durata 120 min. - Belgio, Francia 2012.
1210
Più il tempo scorre, più questo film mi piace, e considerando che già lo trovavo molto bello, non resta che una cosa da fare: andare a rivederlo, trascinando i miei amici, che questa volta mi hanno lasciata da sola.
Nei primi dieci minuti si sviluppa tutta (o quasi) l'azione del film, (lui, con figlio al seguito, trova ospitalità dalla sorella; lui trova lavoro come butta fuori e conosce lei; lei ha un incidente sul lavoro che le cambia la vita; dopo l'incidente lei lo cerca) per i restanti minuti ciò che viene raccontato è tutto il mondo che abbiamo dentro.
Passo dopo passo i personaggi si svelano, prima lei, dopo lui.
Quando ho visto Il cavaliere oscuro ho pensato che la Cotillard fosse una attrice scarsissima, invece... è straordinaria. I suoi silenzi così carichi di parole, i suoi occhi timidi, selvaggi, furiosi, la sua fragilità... Un personaggio bellissimo, e con questo non intendo bello, buono e bravo, ma ricco, eccezionale, commovente.
Lui, scazzato, anzi scazzatissimo, un tipo che sembra fare spallucce e dire vabbè. Sembra non rendersi conto che ci sono responsabilità, eppure non è cattivo o egoista. Vive inconsapevolmente, senza veramente accorgersi di ciò che possono provare gli altri, bisogna faglielo notare, insomma da solo non ci arriva. Eppure qualcosa emerge, dalla superficie calma e piatta della sua vita, lo notiamo nel modo in cui "scopa" con le donne, nel tipo di lavoro che fa.
E in questo l'uomo e la donna si assomigliano entrambi si muovono in un mondo di mostri.
Il regista, Jacques Audiard, già lo conoscevo e già l'avevo apprezzato ne Il profeta, ma in questo film raggiunge un livello di commozione, poesia che l'altro film non possiede, condividendone invece le scene più violente.
Il modo in cui Audiard riesce a mostrarci, o meglio farci intuire, il dentro è emozionante!
Ci sono delle scene che ti fanno bruciare gli occhi, crescere un nodo alla gola.
Ci sono delle lacrime così strazianti, e delle scene che ti scavano dentro.
Consigliato?
Of course!