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pivi.
17-December-2014, 02:14
Altrove sono stato sospeso per 7 giorni aver definito questo racconto una cagata.



La ricerca del treno perduto di Camilcar
Un te', per favore, avete anche dei biscotti, sì va bene quelli, ma sono gli inziddi, alla stazione di Ossiccio e' l' unico posto dove li vendevano, chissà da quale pasticceria venivano, al confine di tre regioni, erano fatti solo di profumo di fluge, lentisco, macis e pimento, quello che mi sta compenetrando adesso, era il treno per Gimuna, l' ultimo anno della motrice a vapore, l' ultimo treno che palpitava come una bestia, un cavallo, una cosa viva, no no anche le canzoni adesso, la prima classe e la terza, le uniche frequentate, in seconda non ci andava nessuno.

In terza ci saliva Albertina, vestita bene, col vestito di crinole verde, guanti di pachelle, e il cappellino d' orley, si sedeva alla fine del vagone, accanto al vagone ristorante dove poi passava tutte le due ore e quarantacinque prima di arrivare a destinazione, facendo durare il suo te' senza biscotti, il più a lungo possibile, lei moglie del droghiere che non apprezzava questi viaggi del giovedì, in compagnia pure della moglie del farmacista, dello studente di architettura e dell' organista della parrocchia, che stavano là in carrozza non sapendo perchè erano lì , perchè andavano a Gimuna e perchè Albertina non stesse con loro.

Fabiana saliva in prima classe, con il sindaco e Lorena sua moglie , Mariella e Osvaldo, che possedevano terre messe a viti, mele, pere, ulivi e quant' altro avevano a disposizione dal 1632 quando Ottone II glie ne diede il diritto di proprietà per alcuni servizi resi, per lo più massacrare impalare e bruciare qualche strega eretico e miscredente che essenzialmente voleva solo sopravvivere all' avo di Mariella, Osvaldo aveva la funzione del fuco, gli riusciva bene ma nient' altro e in prima classe restavano poco, il luogo del discutere, oh sì, si discuteva di tutto, della moda, del buon vivere, di musica, di libri , soprattutto di libri che nessuno aveva letto ma di cui tutti avevano sentito parlare, non certo a Ossiccio, forse a Gimuna, forse, e della nuova arte, il cinema, di pellicole assurde , di storie di pezzenti, di poveri, di belli, mangiando la specialità del vagon restaurant, garasso e coregone, fritto il primo e in carpione il secondo, sautè di crostacei e pasticcio di topinambur, riesling e merlot, rosolio di basilico (verde), anice (bianco) e mirtillo ( rosso).

Giovedì diluviava e pure il giorno prima e pure martedì, il sindaco, Lorena, Osvaldo, Mariella rimasero bloccati dall' esondazione del Frabo, io ero sempre lì al bar della stazione e comparvero, miracolosamente Albertina, 20 minuti prima della partenza e Fabiana giusto all' arrivo del locomotore sbuffante, come se il cielo si fosse terso e le montagne si stagliassero contro il cremisi del mezzo mattino salì in carrozza gratificandomi dell' appoggiare la sua mano al braccio che le porgevo, non si curò, come sempre, di Albertina che non mancava però di notare e soffermò per la prima volta forse, lo sguardo sui fiori di cappero che non so come riusciva sempre a procurarmi, a me solo e solo il giovedì il buon Luca e ogni volta mi accompagnavano nel viaggio verso Gimuna, ma questa volta restammo nello scompartimento, Lorena prese i fiori del cappero, declinò l' invito del ferroviere che dopo l' obliterazione ci prospettava come al solito il ristorante, fece chiudere le tendine, annusò e poi passò i fiori sulle labbra, poi scorsero sul collo e per la prima volta notai che la blusa era leggermente aperta, e da quel giorno per Fabiana e Marcello, sì io mi chiamo Marcello, "oh capperi" non fu più un' esclamazione ma una invitante promessa reciproca.

La locomotiva è andata in pensione assieme alla terza classe, gli affari del droghiere andavano bene, ora aveva ampliato l' attività e aveva aperto il primo supermercato al paese , alla moglie del farmacista si era aggiunto pure il marito e forse era l' unico di cui si sapeva cosa andasse a fare a Gimuna là essendoci la Ballestro, la squadra del mitico Metti che aveva già vinto il giro e la cronoscalata del Voletto e il campionato del mondo ad inseguimento, e le visite del farmacista forse erano solo per l' attrazione reciproca anche se la borsa dell' andata tornava sempre vuota, l'architetto che ora era tale e non più studente aveva lo studio al capoluogo e l' organista non suonava più in chiesa ma al San Giorgio, ma anche Osvaldo e Mariella e con me e Fabiana rimanevano solo l'ex sindaco , ora solo assessore e la sempre più inutile Lorena.
" Marcello, ma quanto sono noiosi gli amici di Albertina, sempre a parlare di moda , di musica, di libri , soprattutto di libri che nessuno di loro legge ma di cui hanno solo sentito parlare e di cinema."

"Carissima Albertina, qua ora ci siamo tutti : il consigliere comunale, la sempre più inutile Lorena, tutta la vecchia guardia, manca solo il cornuto di tuo marito sempre occupato ad aprire supermercati e il farmacista in galera per doping, che dici, andiamo a chiamare Fabiana che e' sempre là in seconda classe che da anni ci guarda con occhi imploranti?"
"Vai Marcello vai, e' vestita da far schifo, non si compra qualcosa di decente dallo sbarco sulla luna, ma se ti fa piacere, non sono mica gelosa dei tuoi capperi, vai pure Marcello."

Buoni gli inziddi o come li chiamate qua, chissà da quale delle tre regioni è emigrato il pasticcere, sono fatti solo di profumo, quello che mi sta compenetrando adesso, la terza classe non c'è più e neppure la motrice a vapore.
Garçon, la cuenta, per favore.


C'e' qualcuno che mi sa dire che ne pensa?
Grazie ! :-P

Claire
17-December-2014, 11:40
Altrove sono stato sospeso per 7 giorni aver definito questo racconto una cagata.


Ciao Pivi, certo che sei mitico! Definire una schifezza il proprio racconto. :)

Zingaro di Macondo
17-December-2014, 12:49
Ciao Pivi, certo che sei mitico! Definire una schifezza il proprio racconto. :)


Pivi è stato messo in quarantena, anzi in settena, su un altro forum per aver insultato l'autore anonimo di un racconto (che era lui stesso), poi appena tornato ha chiesto se poteva fare una recensione di un altro racconto che aveva denigrato.

se qualcuno di voi riesce a tranquillizzarmelo, tipo con sedativi o bombe a mano, ne viene fuori una roba interessante.

altrimenti vi farà impazzire e si auto isolerà.

tranquillizzatemelo per favore, provateci

DarkCoffee
17-December-2014, 14:39
Noi non usiamo sedativi o bombe a mano ;)
Ovviamente ci sono le regole del rispetto della persona (che valgono anche al di fuori del forum).
Se non si esagera (e non parlo solo di lui, ma tutti gli iscritti), stai tranquillo che si troverà e ci troveremo bene insieme ;)

P.S.: Io sono in viaggio da ieri e tornerò stasera. Appena sono sul treno mi leggerò bene tutti i nuovi eventi e commenterò anche il racconto ;)

Elvira Coot
17-December-2014, 15:16
se qualcuno di voi riesce a tranquillizzarmelo, tipo con sedativi o bombe a mano, ne viene fuori una roba interessante.

Io sono un tipo tranquillo e non ho bombe a mano, ti fanno lo stesso le padellate? http://i61.tinypic.com/2vvjcw5.gif


:lol: :lol:



http://i58.tinypic.com/5dqp2c.gif

Mauro
17-December-2014, 17:53
Pivi è stato messo in quarantena, anzi in settena, su un altro forum per aver insultato l'autore anonimo di un racconto (che era lui stesso), poi appena tornato ha chiesto se poteva fare una recensione di un altro racconto che aveva denigrato.

se qualcuno di voi riesce a tranquillizzarmelo, tipo con sedativi o bombe a mano, ne viene fuori una roba interessante.

altrimenti vi farà impazzire e si auto isolerà.

tranquillizzatemelo per favore, provateci

Proveremo a leggere e dire la nostra, ma nel caso c'è sempre la padella di Elvira :suspicious:

pivi.
17-December-2014, 21:00
Pivi è stato messo in quarantena, anzi in settena, su un altro forum per aver insultato l'autore anonimo di un racconto (che era lui stesso), poi appena tornato ha chiesto se poteva fare una recensione di un altro racconto che aveva denigrato.

se qualcuno di voi riesce a tranquillizzarmelo, tipo con sedativi o bombe a mano, ne viene fuori una roba interessante.

altrimenti vi farà impazzire e si auto isolerà.

tranquillizzatemelo per favore, provateci
Eddai non contribuire alle leggende.
Io sono semplicemente un uomo medio che se chiede di commentare un racconto, il suo retropensiero e' semplicemente quello di avere un commento sul racconto suddetto.
Mica di alimentare leggende.

Infatti: mica avevo insultato nessuno: avevo detto che un racconto , quello di camilcar, cioe' il mio era una ciofeca. Esattamente il termine era "chiavica" . E per quello sono stato sospeso.

Poi "appena tornato ha chiesto se poteva fare una recensione di un altro racconto"... che mica avevo denigrato, anzi tutt' altro, l' avevo addirittura votato come il migliore dei 7.
Infatti avevo scritto: 1) Fantaghirò con Ti aspetto qui E' l' unico racconto decente, ha un finale ed e' pure bello e commovente: di gran lunga il migliore
Se questa recensione e' bastata a terrorizzare tutti, non posso che rallegrarmene.
Ma davvero, faccio piu' paura di quanto sia cattivo.
Eccomunque se non mi sospendevano ora sarei ancora la' e non qua. :yeah:

Ma tornando a noi: il mio racconto e' una chiavica o no? :pens:

DarkCoffee
17-December-2014, 22:09
Il racconto è scritto bene (mi è piaciuto lo stile), ma non mi ha lasciato nulla dentro.
L'ho trovata una storia un po' sciapa, forse anche perchè è limitata dalla sua lunghezza.


Eccomunque se non mi sospendevano ora sarei ancora la' e non qua. :yeah:
La tua frase non mi piace, e penso neanche a tutti gli altri.
Ma vabbeh, divergenze di opinioni, libero di pensare quello che vuoi ;)

Claire
17-December-2014, 22:51
Eccomunque se non mi sospendevano ora sarei ancora la' e non qua. :yeah:







La tua frase non mi piace

No, secondo me il senso della frase potrebbe essere un'altro. In senso positivo. Sono più propensa a credere che sia una sorta di complimento per scompaginando. Sbaglio? :pens:

pivi.
17-December-2014, 23:01
Vabbe', confesso che erano settimane che volevo postare la vera analisi critica del mio medesimo racconto, certo che se non si sapeva chi fosse l' autore, la cosa sarebbe stata molto piu' divertente, ma pare che nei forum sorridere e ironizzare sia un reato:


4) Camilcar con La ricerca del treno perduto 'na chiavica. Non e' un riassunto, non e' una parodia, non e' un riferimento, non e' nulla. E' 'na chiavica.
Perdono, perdono perdono! E arridaje con le citazioni canzonettare... ho sbagliato, mi cospargo il capo di cenere, mi inginocchio sui ceci! Non e' vero che "La ricerca del treno perduto" sia una chiavica. Lo poteva sembrare ad una prima , sommaria e veloce lettura, ma rileggendolo, piu' volte peraltro, perche' anche alla seconda o alla terza non e' che il fetore chiavichesco fosse meno pungente, ma sto ancora scivolando nell' errore... dalla quarta rilettura in su, fino all' ottava finale, si capisce che quello che poteva sembrare un mero riferimento al capolavoro proustiano, fatto da uno che " À la recherche du temps perdu" ne aveva solo vagamente sentito parlare o ne aveva letto un sunto sul Reader's digest ovvero l' aveva letta ma non se ne ricordava praticamente nulla, avendo passato il tempo dedicato alla lettura , sfogliando le pagine ma praticamente assopito in un dormiveglia catatonico, invece non poteva che essere il frutto di un impegno pluriennale volto a cogliere l' essenza e il puro spirito della nostra recherche.
Quello che ne risulta, in uno stile che olfattivamente ricorda la prosa proustiana, non essendo effettivamente nè un sunto nè una parodia risulta essere il bocciolo di catalleia, che e' stato sublimemente trasposto nel fiore del cappero. Il passaggio dal proustiano "facciamo catalleia" al camilcariano "oh capperi" e' semplicemente sublime. Da far passare in secondo piano sia la magdeleine originale, sostituita dagli inziddi, quanto il succo dei sette tomi che la vecchia nobilta' e' stata sbalzata dalla nuova mediocre borghesia.

Solo una penna geniale poteva rendere inoltre il piu' noioso dei romanzi mai scritti, nel piu' pallosissimo racconto breve.
Fenomenale.

pivi.
17-December-2014, 23:09
Mi era anche passato per la capa di parodiare enfatizzando e decantando anche gli altri racconti che venivo esaltati dai forumisti.
Come detto di decente ce n' era solo uno.
E ora mi e' passata la voglia.

Zingaro di Macondo
18-December-2014, 09:28
come ti ho detto a me il tuo racconto è piaciuto un sacco e sono stato indeciso fino all'ultimo se votarlo o meno.

poco lineare, ma ho trovato qualcosa di poetico e polveroso. Proustiano, al di là del titolo e al di là del fatto che Proust non l'hai letto.

complimenti

piantala di scrivere continuamente del "di qua" e del "di là".


a quelli di qua secondo me non fa piacere

Rosy
18-December-2014, 11:59
come ti ho detto a me il tuo racconto è piaciuto un sacco e sono stato indeciso fino all'ultimo se votarlo o meno.

poco lineare, ma ho trovato qualcosa di poetico e polveroso. Proustiano, al di là del titolo e al di là del fatto che Proust non l'hai letto.

complimenti

piantala di scrivere continuamente del "di qua" e del "di là".


a quelli di qua secondo me non fa piacere
esatto. Ora sei DI QUA. Se ti trovi bene, non ci pensare più.
Appena trovo il momento ( vacanze di Natale) leggo con calma e ti dico anch'io.
ciao ciao

Mauro
18-December-2014, 17:55
come ti ho detto a me il tuo racconto è piaciuto un sacco e sono stato indeciso fino all'ultimo se votarlo o meno.

poco lineare, ma ho trovato qualcosa di poetico e polveroso. Proustiano, al di là del titolo e al di là del fatto che Proust non l'hai letto.

complimenti

piantala di scrivere continuamente del "di qua" e del "di là".


a quelli di qua secondo me non fa piacere

Più che dispiacere il continuo riferimento a "di qua" e "di là" pare un pettegolezzo autoreferenziale, ma dato che lo stesso pivi lamentava scarsa attività nei thread non strettamente letterari, suggerirei di ravvivare quelli piuttosto che recriminare sui luoghi perduti.

pivi.
18-December-2014, 22:14
Ad ora: le 4 parole incriminate nei miei post sono state citate una volta.


Nei vostri post incluso i quote: 8 volte.

Ci sarebbe da chiedere chi ​sta rovinando questa discussione.

Mauro
18-December-2014, 22:21
Non saprei ... il racconto rimane comunque 'na ciofeca :mrgreen:

pivi.
21-December-2014, 11:55
Come regalo di Natale vi faccio questo mio raccontino di un anno fa.
Rappresenta in pieno il mio stile.
E' pure inutile che lo commentiate perche' e' semplicemente esilarante e favoloso. :yeah:




Odio le zeppole .

Odio le zeppole.
Anche' perché me le trovo ovunque, anche alla sagra della bagna cauda, con mille nomi diversi, sempre annunciate con un sorriso smagliante come fossero una prelibatezza, magari anche afrodisiaca.
Per cominciare intoppano lo stomaco quasi come quei panetti che ho visto in un film cinese che se ne mangi sette le budella letteralmente scoppiano.
E il resto del cibo che non puo' piu' uscire dal culo o riesce da dove e' entrato o si intorciglia con tutte le budella per tre notti di fila.
Al secondo posto, dopo appunto il sorriso ebete con cui le propongono e l' enfasi con cui le pubblicizzano, c'e' il nome di quello che poi e' pane fritto.
Pane... pasta di pane che viene spacciata per pasta di pizza, che poi e' stessa cosa...
Dalle zeppole calabre, allo gnocco fritto emiliano, alla stessa cosa che ho mangiato quest'estate in liguria con altro nome, passando per mille altre varianti fino alle famigerate donzelle piemontesi di ieri notte...eccomunque continuero' a chiamarle zeppole, a causa della mitica sagra della zeppola calabra.


Contrariamente alla fama di sterminato intenditore culinario, ho qualche lacuna.
Infatti il primo background giovanile era di tipo vegetariano, biointegrale salutistico con venature vegane.
Infatti mi era giunta vagamente voce di una specialita' emiliana deliziosa chiamata gnocco fritto.
La leggenda dello gnocco fritto e' perdurata per anni, finche' non l' ho assaggiato.
Ma per altri lustri pensavo che fosse una combinazione di una mistura di strutto mescolato ad aglio, eventualmente sostituito dalla coppa abbinato con un po' di pasta pane buttata a friggere.
Dopo anni ho capito che strutto, lardo, aglio, pancetta e salumi vari non erano che il condimento del famigerato gnocco fritto. Che mi e' rimasto sullo stomaco per 4 giorni.


Fino alla sagra della zeppola.
Mai vista sagra piu' affollata.
Orde di calabresi che tornavano dal resto del mondo per godersela.
Code chilometriche sia alle che casse che di fronte alla padella di olio bollente.
Chi ne prenotava trenta porzioni da portare a casa per sfamare tutto il parentato riunitosi per l' occasione, facendo imbufalire come un calabrese imbufalito chi ne voleva quattro saccocci da passeggio.
Ore di attesa.
Con due varianti con acciuga o liscia.
Pubblicita' della sagra per tutta la provincia di Reggo Calabria, sia parte tirrenica che ionica.
Io e la mogliettina manco sapevamo che cosa fossero 'ste zeppole.
Che poi hanno pure lo stesso nome dei dolcetti con la crema di San Giovanni...
Che poi costavano una paccata di soldi : allo stesso prezzo , due euri ci facevamo la pasta sugo che non so come cavolo chiamano la pasta , con vino della sagra del giorno prima ma che era da visibilio...
Optiamo per la variante "acciuga".
Alla fin fine ci troviamo con questo cartoccio di pane fritto con dentro un quinto di un' acciuga sott' olio. Cioe' con un filetto d' acciuga facevano il riempimento per cinque zeppole.
Il rapporto era dunque un' acciuga intera / 10 zeppole. Come la decimazione.
Assaggiata una per uno, buttate nel cestino dell' umido le tre rimaste, ci siamo fiondati a verificare se la sagra della pasta tipo viscitelli al sugo c'era ancora nel paese vicino.


Ieri "donzelle".
Stessa merda ma senza le acciughe.
Tanto per concludere con le zeppole: appena tolte dal grasso bollente e per due minuti sono ustionanti; tra i due e i cinque minuti sono calde e mangiabili; tra i 5 e i 10 minuti sono tiepide e il sapore vira ad una specie di focaccia tiepida unta pucciata in olio rancido; oltre sono una massa disgustosa fredda che fa meditare se convertirsi alla copofragia.


Perché le donzelle dunque?
Ieri era la giornata dedicata alla "gita fuori porta" per assistere allo spettacolo del mitico Guitar Rey, chitarrista della Treves blues band.
Treves blues band che abbiamo gia' visto negli ultimi mi due anni altre tre volte.


Alla "Sacra birra" di Sant' Ambrogio Torinese.
Che sara' fuori porta da Torino ma che e' a 200 km da casa.
La procedura delle gite fuori porta e': identificare un fulcro, il concerto di Guitar Ray, e a spirale verificare se nei dintorni c'e' qualcosa di interessante da vedere.
Scartate quatto luminarie di artisti "famosissimi" che imperlavano il centro natalizio di Torino, l' obiettivo e' stato identificato: la Sacra di San Michele.
Breve giro in rete, sembra OK, orari e visita guidata coincidono.
Al pomeriggio, prima del concerto, e relativa cena... siamo lì.


Gia' avvicinandoci si scorge in cima ad un cocuzzolo, all' ingresso della valle, quella di Susa, un edificio imponente, maestoso, austero, quasi tetro.
Si sale per qualche centinaio di metri, per fortuna faceva caldo e non nevicava, si giunge alla stradina che porta a quella cosa là.
Un po' rocca, un po' castello, un po' abazia, un po' monastero, un po' non so cosa... infatti ha un nome unico: Sacra !
Raramente ho visto qualcosa di piu' splendido.
http://www.lizaveta.it/img/Sacra-di-San-Michele.jpg

3019
Nacque ai primordi del cristianesimo con una , poi due, poi tre cappellette incastonate nella roccia, vide l' epica battaglia tra Longobardi e Franchi quando Carlo Magno vinse e penetro' in Italia...
In sintesi a poco poco l' evoluzione fu questa: avete presente un picco di un monte aguzzo?
Ecco, attorno a questo picco fu costruita una struttura imponente, che e' un po' tutto quanto accennato prima .
Sul cocuzzolo del picco del monte, di circa due metri quadrati, fu costruita la chiesa, decisamente grande. Sotto la chiesa: il vuoto, colonne impressionanti e tutta la struttura .
La Sacra di San Michele appunto. Diventata in questi anni il simbolo del Piemonte.
Panorama naturalmente spettacolare: a sinistra la Val di Susa e a destra Torino e la pianura padana.


Poi visita al grazioso paesino di Avigliana.


Alle otto ingresso trionfale alla "Sacra birra saloon" di Sant' Ambrogio Torinese.
Cena e concerto 20 euro: prenotazione obbligatoria.
Il giorno prima: "Possiamo prenotare? Ci dia un bel posticino abbastanza vicino al palco ma non proprio sutto le casse."
"Certamente!"
Il tavolone da 8 era attaccato al palco e naturalmente sotto le casse. Per fortuna il volume si e' dimostrato poi accettabile.
Ci acccomodiamo, come cuscino usiamo i cappotti dato che non c'era altro posto dove metterli se non sotto il culo, andiamo in bagno e al tavolo davanti al cesso chi cavolo c'era?
Guitar Ray? No!
C'era quel pirla di Fabio Treves con la sua band!
Senza Guitar Ray.
Ora, anche a mangiare aragosta e caviale tutti le volte ci si rompe i marroni e si desidera una bella minestra di sedano, Treves non sara' aragosta e caviale, ma una buona faraona col le patate sì. Ma anche con quella dopo un po' ci si stufa.
Scambio di sguardi stupiti a tre: io, mogliettina e Treves, con cui peraltro ci avevamo parlato dopo i precedenti concerti e scambiato un po' di mail complimentosi, e ci sorbiamo la cena.
Due ottime birre medie, pizza ai funghi, piatto di salumi e formaggi, grigliata mista composta da 2 salsicce, due costate di maiale, due costine, un wurstel, mezzo pomodoro, due foglie di lattuga, cestino del pane, patatine fritte abbondanti e infine la star della serata, in quantita' industriale, equipollente a tre pacchetti di zeppole calabre, sia sulla grigliata che che sul piatto dei salumi... le donzelle!
Gaudio e tripudio!
Naturalmente lasciamo lì meta' della roba che ci avevano portato e tre quarti delle zeppole/donzelle.
La birra e' evaporata subito.


Comincia il concerto alle undici.
Tristissimi per l' assenza del Guitar Ray, ci sorbiamo la solita ottima faraona arrosto.
Ambiente vivace, misto , brillante, gioioso.
I maschi non mi interessano.
Le femmine: variegate, di tutti i generi ed eta', gnocche, meno, zoccolette, sole, accompagnate, scatenate nel blues, compassate, foxies ( la differenza tra una foxy e una zoccola? Tre bicchieri di martini) ( Poi ve la spiego) e... la visione...


Avete presenta tre punti e una retta?
Del tipo : partite da Sant' Angelo di Puglia e dopo mille chilometri arrivate alla Sacra di San Michele, tirate dritto in linea retta per altri mille chilometri e si arriva al Mont Saint Michel.
3020

La retta e' il mio sguardo: io sono la Puglia, i mille chilometri sono i tre metri che mi separano dal microfono di Treves ( la Sacra), altri mille chilometri, tre metri al di la' del palco, c'e' LEI, Mont Saint Michel.
Una visione.
Una giovane trentenne tale e quale alla Gelmini: stessa faccia, stessi occhiali, stessi capelli, vestita di una tunica al polpaccio di maglia a strisce arancioni , rosse e marroni.
Che "ballava" in prima fila muovendosi come un sacco di patate preso a calci da uno scaricatore di porto.
Mai visto niente di piu' intrigante, arrapante e sexy.
La mogliettina era dietro a fare foto e filmini e a schivare un pazzo che ha ballato tutto il tempo come tarantolato.
Il mio sguardo era diretto verso il microfono ma l' obiettivo era a mille chilometri di distanza, fissato su quella visione celestiale...

3018
pv che scruta verso mont Saint Michel

All' una, un po' tristi si riparte per casa.
La mogliettina: ma lo sai che quella zoccoletta vicino a me, con la camicetta bianca scollata, scatenata, non la cagava nessuno e che molti mi lumavano perche' sono brava e seria?


Certo cara, lo so, lo so bene...


Alle tre finalmente a casa: oggi zeppole sullo stomaco.