Chomsky
25-December-2011, 20:22
"I persuasori occulti" di Vance Packard, saggio sui nuovi metodi di comunicazione pubblicitaria edito per la prima volta nei lontani anni cinquanta, malgrado l'evidente obsolescenza mediatica conserva un grande interesse per la capire la grande capacità di manipolazione psicologica dei mass media e delle agenzie pubblicitarie in particolare. Questo libro, all'epoca della prima uscita rivoluzionario, ci fa capire che quando acquistiamo qualsiasi cosa, non la compriamo per il suo essere intrinseco ma per il suo valore accessorio. Se ho necessità di un'automobile vengo suggestionato dalla pubblicità che mi suggerisce subliminalmente che pagando x per la macchina y non compro solo una vettura ma contestualmente acquisto anche prestigio, potenza e anche, perché no, anche sex appeal.
Quando la strategia pubblicitaria incontrò la psicologia il consumismo divenne il fattore imprescindibile della crescita economica e sociale nell'America del dopoguerra e questo saggio analizza con rigore questo fenomeno, di interesse principale alla classe affluente in prima battuta ma che poi avrebbe riguardato tutti gli strati sociali della popolazione americana prima e mondiale in un secondo momento.
Dopo la rinascita economica derivata dalla Seconda Guerra Mondiale e dall'euforia derivatane negli USA si pose il problema della continuazione del boom economico e i grandi gruppi industriali si ingegnarono a creare i bisogni dell'uomo moderno teso a raggiungere le "magnifiche sorti e progressive delle umane genti." Plasmando la psiche del consumatore queste industrie, sostenute dalla grande capacità intuitiva dei "persuasori occulti" crearono i "bisogni" dei cittadini comuni offrendo loro assieme alla merce che compravano, anche i sogni che popolavono la mentalità profonda, scrutata e codificata dai nuovi pifferai magici. Scritto in un epoca in cui la televisione non era così pervasiva come oggi questo saggio conserva un grandissimo interesse per il suo valore di testimonianza storica e per la sua preveggenza sull'aspetto psicologico della proposta politica a dispetto dell'interesse generale. Che un'idea sociale oppure un tema politico potesse essere "venduto" come una saponetta o un deodorante poteva sembrare un'eresia negli anni cinquanta ma ora abbiamo tutti capito che è un concetto con cui fare in conti tutti i giorni.
Benché superato dall'inarrestabile avanzare del tempo è un testo da consigliare.
Quando la strategia pubblicitaria incontrò la psicologia il consumismo divenne il fattore imprescindibile della crescita economica e sociale nell'America del dopoguerra e questo saggio analizza con rigore questo fenomeno, di interesse principale alla classe affluente in prima battuta ma che poi avrebbe riguardato tutti gli strati sociali della popolazione americana prima e mondiale in un secondo momento.
Dopo la rinascita economica derivata dalla Seconda Guerra Mondiale e dall'euforia derivatane negli USA si pose il problema della continuazione del boom economico e i grandi gruppi industriali si ingegnarono a creare i bisogni dell'uomo moderno teso a raggiungere le "magnifiche sorti e progressive delle umane genti." Plasmando la psiche del consumatore queste industrie, sostenute dalla grande capacità intuitiva dei "persuasori occulti" crearono i "bisogni" dei cittadini comuni offrendo loro assieme alla merce che compravano, anche i sogni che popolavono la mentalità profonda, scrutata e codificata dai nuovi pifferai magici. Scritto in un epoca in cui la televisione non era così pervasiva come oggi questo saggio conserva un grandissimo interesse per il suo valore di testimonianza storica e per la sua preveggenza sull'aspetto psicologico della proposta politica a dispetto dell'interesse generale. Che un'idea sociale oppure un tema politico potesse essere "venduto" come una saponetta o un deodorante poteva sembrare un'eresia negli anni cinquanta ma ora abbiamo tutti capito che è un concetto con cui fare in conti tutti i giorni.
Benché superato dall'inarrestabile avanzare del tempo è un testo da consigliare.