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Visualizza la versione completa : L'albero velenoso della fede - Barbara Kingsolver



Rosy
10-September-2014, 22:02
Dai tempi di “Shantaram”( che avevo giudicato il miglior romanzo da me letto nel 2013) non leggevo una storia così coinvolgente.
Quando mi è stato proposto scontato negli e-book di Amazon, letti parecchi giudizi positivi, e letta la trama, l’ho comprato.
In effetti è stato un buon acquisto.

Mi hanno colpita sia la storia, sia il modo singolare con cui è narrata.
Si svolge a partire dal 1960, anno in cui il Congo si libera dalla dominazione coloniale belga e diventa indipendente. In quel periodo, un pastore battista che si sente investito della missione divina di convertire gli infedeli, arriva in un villaggio sperduto belga, Kilanga, con moglie e quattro figlie.

Nessuna delle donne immagina a che cosa stiano andando incontro, provenendo da una vita di “modernità” e di agi.
La moglie, Orleanna, forte ed indipendente; Rachel , la maggiore, superficiale e frivola; le gemelle quattordicenni Leah ed Adah, quest’ultima emiplegica e votata al silenzio, ma intelligentissima. In ultimo, la piccola Ruth May, coccolata da tutti, vivace e simpatica.

L’impatto con la vita africana è tremendo.
Il padre pensa – quasi con fanatismo- solo al suo ruolo e non si accorge delle difficoltà di inserimento, delle sofferenze, delle privazioni a cui devono sottostare le sue donne.
Da qui parte una lunga storia, che ci porta fino alla vecchiaia della madre ed all’età adulta delle ragazze, con destini differenti e – talvolta- inaspettati! Le prove da superare saranno molte; alcune tremende. Anche la morte farà la sua parte, e sarà quello il momento della ribellione verso il padre-padrone, e la svolta per tutte loro.

La vicenda è raccontata.. a cinque voci, e qui sta la sua originalità.
Per tutto il romanzo gli stessi avvenimenti scorrono, narrati a turno dalle cinque donne, secondo la loro ottica ed il loro modo di esprimersi. Dopo un primo momento di confusione, ho trovato questo modus narrandi assolutamente affascinante!

La vita del povero villaggio africano, le usanze, il modo di gestire i rapporti , le superstizioni, le cure…sono narrati in modo così vivido , che pare di essere là, tra loro. E così certi personaggi, lo stregone del villaggio, o Mama Mwanza, o Tata Boanda, o il pappagallo Matusalemme, trovano un posto nel nostro cuore, e lì restano.

Un breve brano. E’ la madre Orleanna che parla.
“Finchè restavo in movimento il dolore mi scorreva dietro come i lunghi capelli di una nuotatrice nell’acqua.
Ne sentivo il peso, ma non mi toccava. Solo quando mi fermavo la materia viscida e nera mi fluttuava intorno al viso e mi afferrava le braccia e la gola, facendomi annegare.
Perciò non mi fermavo”.
Un grande romanzo, con personaggi indimenticabili.
Rosy

2723

maureen
11-September-2014, 13:40
... e prendo nota :reading01
Grazie Rosy :)