A. Venturini
20-June-2014, 12:47
Amici della letteratura e dei libri, vedete che non mi sono dimenticato di voi?
E come potrei, visto che siete stati così gentili da ospitarmi anche in passato.
Proprio questi giorni è uscito su Amazon "Il silenzio delle zucchine", il mio nuovo romanzo.
Rigorosamente comico, naturalmente.
Dopo le decine di migliaia di copie dei precedenti romanzi vendute solo su Amazon, il pubblico me lo chiedeva ormai con insistenza. Pertanto “Il silenzio delle zucchine” ha preso vita sia in versione eBook che in versione brossura.
Gli amanti del profumo della carta non resteranno delusi.
Ma di cosa parla questo quarto romanzo comico?
… La vicenda comincia con un Padreterno che ha deciso di punire il genere umano. E che cavolo, pecca che ti ripecca, ‘sti sette miliardi di sfaccendati che bivaccano sulla faccia della terra Lo hanno proprio fatto infuriare. Lo afferma una stravagante quanto improbabile veggente: una pioggia notturna di sale grosso distruggerà ogni forma di vita sulle terre emerse. Stop. I campi si inaridiranno. Stop. Rimarrà solo la vita marina che, abituata da millenni a sguazzar nel sale, la sfangherà. Stop. No, eh? Per gente che se ne sta paciosa in vacanza è un dramma. Mica si fa così. Soprattutto a Emerenziana e a suor Memopria la cosa non garba proprio. ‘Sto Padreterno un po’ troppo fumantino se la deve smettere di imbastire punizioni. L’unica è passare al contrattacco. Come? Nel modo per loro più congeniale: rimbambendoLo di preghiere. L’Altissimo dovrà per forza capitolare! È pur sempre un esponente del maschilismo imperante, e in qualità di maschio, loro due sanno bene come trattarlo. Cavolo, da che mondo è mondo è il gentil sesso che decide la storia! I maschietti, padreterni o no, sono solo gli indispensabili attori. E una sconclusionata processione notturna di canti e invocazioni prende il via. Evento durante il quale al povero padre Talassio infuriato, svegliato sul più bello dai meravigliosi postumi di una sbornia di Barolo, ne succedono di tutti i colori. Cade nudo dalla finestra della canonica, viene scaraventato, sempre nudo, nella vasca della fontana, e finisce malmenato, ancora nudo, da degli ex detenuti. Al punto che il giorno dopo qualcuno prova addirittura a organizzargli il funerale... Ma non finisce qui. Emerenziana e suor Memopria, informate circa un’indecente presenza di satanassi dal cromosoma scoparello che se la divertono in un vecchio fienile, decidono di bonificare il luogo. Considerando i trascorsi ante vocazione di suor Memopria, che sul cromosoma scoparello e sue declinazioni ha fatto un master, uno scherzo da ragazzi. Così una geriatrica comitiva di dentiere malferme si reca sul posto e salta fuori che a divertirsela fra le balle di fieno non sono i diavoli ma... ma un aitante consigliere di opposizione e l’integerrima moglie del convalescente sindaco...
Per chi fosse interessato a curiosare su Amazon, ecco il link:
http://www.amazon.it/silenzio-delle-zucchine-romanzo-buffo-ebook/dp/B00KYAGDPC/ref=zg_bs_1338393031_10
Aggiungo un brano tratto da uno dei primi capitoli, e che vi porterà in medias res. Perché qui, bonariamente sia ben chiaro, si ride di tutto e tutti. Padreterno compreso. D’altra parte ne sono stato sempre convinto: Dio non soffre mica tanto osservandoci. Dio se la ride. E, dando un taglio a tanta teologia, forse ci ha creato proprio per ridere. Perché a volte siamo strani forte! Ma adesso il brano in cui la protagonista, intenta a organizzare la sua “processione cosmica” volta a raddrizzare il corso della storia, ha appena terminato di informare la folla dei convernuti…
“… il sunto della didascalica esternazione era che al Padreterno giravano le scatole come a un motoscafo, e che al posto della pioggia avrebbe preso a cadere sale. Tanto sale. In breve i campi coltivati si sarebbero inariditi provocando carestie terribili.
Quindi?
Quindi vino nisba.
Grappa nisba.
Salsicce nisba.
Pascoli addio.
Bufale ti saluto.
In poche settimane, come in un’estinzione di massa, la vita sulle terre emerse sarebbe cessata, a partire proprio dagli anziani lì riuniti, che sono i più deboli. Spazio sarebbe rimasto solo alla vita marina. Ma il miracolo di trasformare la gente in pesci mica te lo sapeva fare santa Genoveffa degli asparagi. Tanto meno santa Nisba delle nocchie. Il mondo sarebbe stato luogo di morte, desolazione e... e prosciutti. Ma non ci sarebbe stato nessuno a mangiarli. La storia si sarebbe fermata, e con essa lo scorrere del tempo.
Poi il nulla.
Spiattellata così, la faccenda appariva senza via d’uscita. Stavano tanto bene al mondo, tutto filava liscio, le bufale godevano ottima salute, l’annata di vino era la migliore degli ultimi cento anni, e invece... Salcazzo perché, ma era arrivato il giorno del giudizio.
Lo diceva la veggente di Kabul.
Lo riferiva la smilza.
La monaca magnum sottolineava pure.
Guarda te che serata del cazzo.
Dal gruppo degli appartenenti al centro di igiene mentale, avevano preso ad alzarsi lamenti degni dei sopravvissuti a una catastrofe naturale. Dal raggruppamento degli ex detenuti, provenivano grida gutturali e rauche come se si stessero strozzando l’un l’altro. Da quello dei tossici giungevano gemiti da far pietà. «No, no, no, no...» I poveretti giustamente e coerentemente si disperavano al pensiero che, se i campi si fossero inariditi, canape, papaveri e coca non avrebbero potuto più essere coltivati.
Insomma, in quella cagnara da ultimo derby dell’umanità, ognuno aveva la sua bella preoccupazione e la esternava senza pudore…”
E adesso un grande saluto a tutto lo staf del forum, e a voi lettori che avete sempre avuto la bontà di ridere con me.
Il vostro Alessandro Venturini
E come potrei, visto che siete stati così gentili da ospitarmi anche in passato.
Proprio questi giorni è uscito su Amazon "Il silenzio delle zucchine", il mio nuovo romanzo.
Rigorosamente comico, naturalmente.
Dopo le decine di migliaia di copie dei precedenti romanzi vendute solo su Amazon, il pubblico me lo chiedeva ormai con insistenza. Pertanto “Il silenzio delle zucchine” ha preso vita sia in versione eBook che in versione brossura.
Gli amanti del profumo della carta non resteranno delusi.
Ma di cosa parla questo quarto romanzo comico?
… La vicenda comincia con un Padreterno che ha deciso di punire il genere umano. E che cavolo, pecca che ti ripecca, ‘sti sette miliardi di sfaccendati che bivaccano sulla faccia della terra Lo hanno proprio fatto infuriare. Lo afferma una stravagante quanto improbabile veggente: una pioggia notturna di sale grosso distruggerà ogni forma di vita sulle terre emerse. Stop. I campi si inaridiranno. Stop. Rimarrà solo la vita marina che, abituata da millenni a sguazzar nel sale, la sfangherà. Stop. No, eh? Per gente che se ne sta paciosa in vacanza è un dramma. Mica si fa così. Soprattutto a Emerenziana e a suor Memopria la cosa non garba proprio. ‘Sto Padreterno un po’ troppo fumantino se la deve smettere di imbastire punizioni. L’unica è passare al contrattacco. Come? Nel modo per loro più congeniale: rimbambendoLo di preghiere. L’Altissimo dovrà per forza capitolare! È pur sempre un esponente del maschilismo imperante, e in qualità di maschio, loro due sanno bene come trattarlo. Cavolo, da che mondo è mondo è il gentil sesso che decide la storia! I maschietti, padreterni o no, sono solo gli indispensabili attori. E una sconclusionata processione notturna di canti e invocazioni prende il via. Evento durante il quale al povero padre Talassio infuriato, svegliato sul più bello dai meravigliosi postumi di una sbornia di Barolo, ne succedono di tutti i colori. Cade nudo dalla finestra della canonica, viene scaraventato, sempre nudo, nella vasca della fontana, e finisce malmenato, ancora nudo, da degli ex detenuti. Al punto che il giorno dopo qualcuno prova addirittura a organizzargli il funerale... Ma non finisce qui. Emerenziana e suor Memopria, informate circa un’indecente presenza di satanassi dal cromosoma scoparello che se la divertono in un vecchio fienile, decidono di bonificare il luogo. Considerando i trascorsi ante vocazione di suor Memopria, che sul cromosoma scoparello e sue declinazioni ha fatto un master, uno scherzo da ragazzi. Così una geriatrica comitiva di dentiere malferme si reca sul posto e salta fuori che a divertirsela fra le balle di fieno non sono i diavoli ma... ma un aitante consigliere di opposizione e l’integerrima moglie del convalescente sindaco...
Per chi fosse interessato a curiosare su Amazon, ecco il link:
http://www.amazon.it/silenzio-delle-zucchine-romanzo-buffo-ebook/dp/B00KYAGDPC/ref=zg_bs_1338393031_10
Aggiungo un brano tratto da uno dei primi capitoli, e che vi porterà in medias res. Perché qui, bonariamente sia ben chiaro, si ride di tutto e tutti. Padreterno compreso. D’altra parte ne sono stato sempre convinto: Dio non soffre mica tanto osservandoci. Dio se la ride. E, dando un taglio a tanta teologia, forse ci ha creato proprio per ridere. Perché a volte siamo strani forte! Ma adesso il brano in cui la protagonista, intenta a organizzare la sua “processione cosmica” volta a raddrizzare il corso della storia, ha appena terminato di informare la folla dei convernuti…
“… il sunto della didascalica esternazione era che al Padreterno giravano le scatole come a un motoscafo, e che al posto della pioggia avrebbe preso a cadere sale. Tanto sale. In breve i campi coltivati si sarebbero inariditi provocando carestie terribili.
Quindi?
Quindi vino nisba.
Grappa nisba.
Salsicce nisba.
Pascoli addio.
Bufale ti saluto.
In poche settimane, come in un’estinzione di massa, la vita sulle terre emerse sarebbe cessata, a partire proprio dagli anziani lì riuniti, che sono i più deboli. Spazio sarebbe rimasto solo alla vita marina. Ma il miracolo di trasformare la gente in pesci mica te lo sapeva fare santa Genoveffa degli asparagi. Tanto meno santa Nisba delle nocchie. Il mondo sarebbe stato luogo di morte, desolazione e... e prosciutti. Ma non ci sarebbe stato nessuno a mangiarli. La storia si sarebbe fermata, e con essa lo scorrere del tempo.
Poi il nulla.
Spiattellata così, la faccenda appariva senza via d’uscita. Stavano tanto bene al mondo, tutto filava liscio, le bufale godevano ottima salute, l’annata di vino era la migliore degli ultimi cento anni, e invece... Salcazzo perché, ma era arrivato il giorno del giudizio.
Lo diceva la veggente di Kabul.
Lo riferiva la smilza.
La monaca magnum sottolineava pure.
Guarda te che serata del cazzo.
Dal gruppo degli appartenenti al centro di igiene mentale, avevano preso ad alzarsi lamenti degni dei sopravvissuti a una catastrofe naturale. Dal raggruppamento degli ex detenuti, provenivano grida gutturali e rauche come se si stessero strozzando l’un l’altro. Da quello dei tossici giungevano gemiti da far pietà. «No, no, no, no...» I poveretti giustamente e coerentemente si disperavano al pensiero che, se i campi si fossero inariditi, canape, papaveri e coca non avrebbero potuto più essere coltivati.
Insomma, in quella cagnara da ultimo derby dell’umanità, ognuno aveva la sua bella preoccupazione e la esternava senza pudore…”
E adesso un grande saluto a tutto lo staf del forum, e a voi lettori che avete sempre avuto la bontà di ridere con me.
Il vostro Alessandro Venturini