Leonardo
11-June-2013, 20:11
Mi sa che non sono ancora molto capace di cercare i threads visto che parrebbe che io sia il primo a dedicare una discussione a Jeffery Deaver...
Se sono io un po' 'scarso' perdonatemi altrimenti colmo subito la lacuna.
Dico 'Jeffery Deaver' e dico 'maestro mondiale del thriller', questo mi sento di affermarlo: solo uno dei suoi romanzi mi ha lasciato indifferente ( 'Requiem per una pornostar', che ho trovato tutto sommato dimenticabile ), gli altri che ho letto li reputo, invece, dei veri e propri capolavori di questo genere.
Era un po' di tempo che non mi dedicavo a qualcosa di suo e questo 'La bambola che dorme' non ha tradito le attese.
E' incredibile come Deaver riesca ad inserire una bella trama in un contesto in cui nulla è gratuito, nulla è ridondante e tutto è avvincente: lo stile è asciutto, il ritmo serrato, i personaggi caratterizzati quanto serve per la storia di cui sono protagonisti e la logica ferrea.
Non mi viene mai da dire:"Questo poteva anche non scriverlo" oppure "Era meglio se il libro prendeva quest'altra strada" oppure "Qua ha esagerato".
In altre parole, Jeffery Deaver è un esempio di classe assoluta, che si ripete nel tempo nonostante il numero delle sue opere continui ad aumentare.
E questo lo affermo sebbene io non sia un grande fan della serialità: io adoro gli autori che non si affezionano a quei due/tre personaggi e non continuano a riproporli nei loro libri, preferendo quelli che per le loro storie creano di volta in volta le figure più adatte.
Però Deaver ( come Agatha Christie, Conan Doyle, Michael Connelly, ... ) dimostra che quando c'è la stoffa la serialità non è un limite.
In quest'opera ho ritrovato tutta la magia che è solita scaturire dalle sue pagine dense ma essenziali, ricche ma non ripetitive, numerose ma tutte assolutamente necessarie.
Per fortuna nel 1950 è venuto al mondo Deaver, senza di lui ci saremmo davvero persi qualcosa.
Se sono io un po' 'scarso' perdonatemi altrimenti colmo subito la lacuna.
Dico 'Jeffery Deaver' e dico 'maestro mondiale del thriller', questo mi sento di affermarlo: solo uno dei suoi romanzi mi ha lasciato indifferente ( 'Requiem per una pornostar', che ho trovato tutto sommato dimenticabile ), gli altri che ho letto li reputo, invece, dei veri e propri capolavori di questo genere.
Era un po' di tempo che non mi dedicavo a qualcosa di suo e questo 'La bambola che dorme' non ha tradito le attese.
E' incredibile come Deaver riesca ad inserire una bella trama in un contesto in cui nulla è gratuito, nulla è ridondante e tutto è avvincente: lo stile è asciutto, il ritmo serrato, i personaggi caratterizzati quanto serve per la storia di cui sono protagonisti e la logica ferrea.
Non mi viene mai da dire:"Questo poteva anche non scriverlo" oppure "Era meglio se il libro prendeva quest'altra strada" oppure "Qua ha esagerato".
In altre parole, Jeffery Deaver è un esempio di classe assoluta, che si ripete nel tempo nonostante il numero delle sue opere continui ad aumentare.
E questo lo affermo sebbene io non sia un grande fan della serialità: io adoro gli autori che non si affezionano a quei due/tre personaggi e non continuano a riproporli nei loro libri, preferendo quelli che per le loro storie creano di volta in volta le figure più adatte.
Però Deaver ( come Agatha Christie, Conan Doyle, Michael Connelly, ... ) dimostra che quando c'è la stoffa la serialità non è un limite.
In quest'opera ho ritrovato tutta la magia che è solita scaturire dalle sue pagine dense ma essenziali, ricche ma non ripetitive, numerose ma tutte assolutamente necessarie.
Per fortuna nel 1950 è venuto al mondo Deaver, senza di lui ci saremmo davvero persi qualcosa.