Visualizza la versione completa : Il ricordo.
Apro ( un pò di fretta ma spiego a parte) con il mio amato CARDARELLI.
PASSATO.
I ricordi, queste ombre troppo lunghe
del nostro breve corpo,
questo strascico di morte
che noi lasciamo vivendo
i lugubri e durevoli ricordi,
eccoli già apparire:
melanconici e muti
fantasmi agitati da un vento funebre.
E tu non sei più che un ricordo.
Sei trapassata nella mia memoria.
Ora sì, posso dire che
che m'appartieni
e qualche cosa fra di noi è accaduto
irrevocabilmente.
Tutto finì, così rapido!
Precipitoso e lieve
il tempo ci raggiunse.
Di fuggevoli istanti ordì una storia
ben chiusa e triste.
Dovevamo saperlo che l'amore
brucia la vita e fa volare il tempo.
V.Cardarelli
.
Sir Galahad
15-April-2013, 18:09
1669 Esiste un tasto simile?
1669 Esiste un tasto simile? NON lo so Carlo.E' una domanda da un milione di dollari.
Ma poi...vorrei che esistesse?
Forse no.
ciao ciao
Rosy
Ci vuole più coraggio per dimenticare che per ricordare.
Sören Kierkegaard
daniela
15-April-2013, 23:16
Il ricordo
Non lascio che neanche un singolo fantasma del ricordo
svanisca con le nuvole,
ed è la mia perenne consapevolezza del passato
che causa a volte il mio dolore.
Ma se dovessi scegliere tra gioia e dolore,
non scambierei i dolori del mio cuore
con le gioie del mondo intero.
Gibran
daniela
15-April-2013, 23:19
Il ricordo della felicità non è più felicità; il ricordo del dolore è ancora dolore.
George Gordon Byron
daniela
15-April-2013, 23:19
Nei ricordi di ogni uomo ci sono certe cose che egli non svela a tutti, ma forse soltanto agli amici. Ce ne sono altre che non svelerà neppure agli amici, ma forse solo a sé stesso, e comunque in gran segreto. Ma ve ne sono infine, di quelle che l'uomo ha paura di svelare perfino a sé stesso, e ogni uomo perbene accumula parecchie cose del genere.
Fëdor Dostoevskij, Memorie dal sottosuolo, 1864
daniela
15-April-2013, 23:20
La malinconia non è altro che un ricordo inconsapevole.
Gustave Flaubert
daniela
15-April-2013, 23:21
Il ricordo è una forma d'incontro
Gibran
daniela
16-April-2013, 00:03
Non ti scordar di me
1670
Minuscolo e delicato fiore selvatico dai petali azzurro intenso, il non ti scordar di me (Myosotis) è sempre stato considerato simbolo del ricordo, dell’amore e della speranza.
Il nome botanico della piantina,Myosotis, deriva dal greco e significa “orecchie di topo” a causa della forma delle sue foglie.
Una romantica leggenda medievale diffusa nella regione tedesca del Reno tramanda la storia di un cavaliere che stava raccogliendo dei fiorellini per la sua fidanzata sulla riva di un fiume, mentre stava passeggiando con lei; egli però scivolò e cadde inesorabilmente in acqua per colpa dell’armatura pesante ma, prima di annegare ed essere trascinato via dalla corrente, riuscì a fare in tempo a lanciare il mazzetto di fiori blu alla sua amata gridandole appunto “Non ti scordar di me”.
Dal 1983, il Myosotis è anche il simbolo della Giornata internazionale dei bambini scomparsi per incoraggiare a non dimenticarli e per diffondere un messaggio di speranza e di solidarietà ai genitori rimasti senza notizie dei loro figli.
Patrizia
16-April-2013, 00:12
http://www.youtube.com/watch?v=1Yrd6caXygw
Il ricordo della felicità non è più felicità; il ricordo del dolore è ancora dolore.
George Gordon Byron QUESTA ME L'HAI RUBATA!!!!!!!!! ( scherzo) ciao!
1672Non so di chi siano questi versi, ma mi piacciono... e mi sembrano pertinenti. ciao
Non esiste separazione definitiva fino a quando c'è il ricordo.
Isabel Allende, Paula, 1995
Jeremy Irons (http://www.citazionicelebri.net/categorie/ricordi/jeremy_irons/)
Abbiamo tutti le nostre macchine del tempo. Alcune ci riportano indietro, e si chiamano ricordi. Alcune ci portano avanti, e si chiamano sogni.
ANTONELLO VENDITTI: RICORDATI DI ME.
Struggente.
http://www.youtube.com/watch?v=Eo2Lb5d2dRc
Indigowitch
16-April-2013, 22:53
Come non citare quel famoso passo del primo volume della Recherche proustiana? "Una sera d’inverno, appena rincasato, mia madre accorgendosi che avevo freddo, mi propose di prendere, contro la mia abitudine, un po’ di tè. Dapprima rifiutai, poi, non so perché, mutai parere. Mandò a prendere uno di quei dolci corti e paffuti, chiamati maddalene, che sembrano lo stampo della valva scanalata di una conchiglia di San Giacomo. E poco dopo, sentendomi triste per la giornata cupa e la prospettiva di un domani doloroso, portai macchinalmente alle labbra un cucchiaino del tè nel quale avevo lasciato inzuppare un pezzetto della maddalena. Ma appena la sorsata mescolata alle briciole del pasticcino toccò il mio palato, trasalii, attento al fenomeno straordinario che si svolgeva in me. Un delizioso piacere m’aveva invaso, isolato, senza nozione di causa. E subito, m’aveva reso indifferenti le vicissitudini, inoffensivi i rovesci, illusoria la brevità della vita…non mi sentivo più mediocre, contingente, mortale. Da dove m’era potuta venire quella gioia violenta ? Sentivo che era connessa col gusto del tè e della maddalena. Ma lo superava infinitamente, non doveva essere della stessa natura. Da dove veniva ? Che senso aveva ? Dove fermarla ? Bevo una seconda sorsata, non ci trovo più nulla della prima, una terza che mi porta ancor meno della seconda. E tempo di smettere, la virtù della bevanda sembra diminuire. E’ chiaro che la verità che cerco non è in essa, ma in me. E’ stata lei a risvegliarla, ma non la conosce, e non può far altro che ripetere all'infinito, con la forza sempre crescente, quella medesima testimonianza che non so interpretare e che vorrei almeno essere in grado di richiederle e ritrovare intatta, a mia disposizione ( e proprio ora ), per uno schiarimento decisivo. Depongo la tazza e mi volgo al mio spirito. Tocca a lui trovare la verità…retrocedo mentalmente all’istante in cui ho preso la prima cucchiaiata di tè. Ritrovo il medesimo stato, senza alcuna nuova chiarezza. Chiedo al mio spirito uno sforzo di più…ma mi accorgo della fatica del mio spirito che non riesce; allora lo obbligo a prendersi quella distrazione che gli rifiutavo, a pensare ad altro, a rimettersi in forze prima di un supremo tentativo. Poi, per la seconda volta, fatto il vuoto davanti a lui, gli rimetto innanzi il sapore ancora recente di quella prima sorsata e sento in me il trasalimento di qualcosa che si sposta, che vorrebbe salire, che si è disormeggiato da una grande profondità; non so cosa sia, ma sale, lentamente; avverto la resistenza e odo il rumore degli spazi percorsi…All’improvviso il ricordo è davanti a me. Il gusto era quello del pezzetto di maddalena che a Combray, la domenica mattina, quando andavo a darle il buongiorno in camera sua, zia Leonia mi offriva dopo averlo inzuppato nel suo infuso di tè o di tiglio…."
(Marcel Proust, Dalla parte di Swann) PS: Purtroppo ho reperito il brano via web, spero che non ci siano inesattezze.
Patrizia
16-April-2013, 23:36
Eheheheh, Indigo, dopo il volo pindarico di Proust cosa proporre? Il discorso potrebbe anche chiudersi qui :-P
✻
Mi piace molto la dedica di Springsteen alla madre, al ricordo di lei, grato per il sostegno ricevuto nella realizzazione del suo sogno.
http://www.youtube.com/watch?v=uPnxc-u1kfY
Claire
17-April-2013, 10:47
Se si parla di ricordi...come dimenticare questo brano di Claudio Lolli?Acoltato mille e mille e più volte.
http://youtu.be/mphGpYAriDc
Claire
17-April-2013, 10:52
di un poeta in cui mi sono imbattuta da poco.
Ricordo
Dunque, per quel che attiene agli anni settanta,
sarò breve.
Il servizio informazioni era sempre occupato.
La prodigiosa moltiplicazione dei pani
si limitava a Düsseldorf e dintorni.
La terribile notizia corse sui fili della telescrivente,
se ne prese atto e fu archiviata.
Senza opporre resistenza, tutto sommato,
si sono inghiottiti da soli, mandando di traverso il boccone,
gli anni settanta,
senza garanzie per quelli nati dopo,
per i turchi e i disoccupati.
Che qualcuno si ricordasse di loro con indulgenza
sarebbe pretendere troppo.
Hans Magnus Enzensberger
Patrizia
17-April-2013, 11:37
http://www.youtube.com/watch?v=nXjjy-EGmb0
ANCHE SE TU QUI NON SEI, I MIEI OCCHI
Anche se tu qui non sei, i miei occhi
di te, di tutto, son pieni.
Non sei nato solo a un'alba,
solo a un tramonto non son morto.
Il mondo è pieno di te
e nutrito il cimitero
da me, con tutte le cose,
da noi due, con tutto il paese.
Nelle strade io ora lascio
qualcosa che ora raccolgo:
brandelli di vita mia
perduti molto lontano.
Son libero nell'agonia
e carcerato mi trovo
sulle raggianti soglie,
raggianti per le nascite.
Tutto è pieno di me,
di qualcosa ch'è tuo e ricordo
smarrito, eppure scoperto
qualche volta, un tempo.
Tempo che rimane indietro
decisamente nero,
indelebilmente rosso,
dorato sopra il tuo corpo.
Tutto è pieno di te,
trafitto dalle tue chiome:
da qualcosa che non ho colto
e cerco fra le tue ossa.
Miguel Hernandez
NON TORNARE A PADOVA
Dovessi tornare a Padova
in un giorno di pioggia
non ti sognare di scendere
nella cripta del Santo
Non lo fare ti prego
C'è un volo d'airone
sospeso nel vento
Davanti a una candela accesa
c'è il mio pianto
e poi nell'aria volano ricordi
come farfalle dalle ali grigie
E non voglio che si sappia.
Gianni Grillo
1674Forse il film non era poi un capolavoro, ma l'argomento è in tema, no? Rosy
1675Chi lo sa, che cosa sta ricordando , questa malinconica figura di donna che guarda lontano?
Mauro
17-April-2013, 23:50
Come sapete frequento poco la sezione Poesia, ma questa in tema di ricordo ...
Silvia, rimembri ancora
quel tempo della tua vita mortale,
quando beltà splendea
negli occhi tuoi ridenti e fuggitivi,
e tu, lieta e pensosa, il limitare
di gioventù salivi?
Sonavan le quiete
stanze, e le vie d'intorno,
al tuo perpetuo canto,
allor che all'opre femminili intenta
sedevi, assai contenta
di quel vago avvenir che in mente avevi.
Era il maggio odoroso: e tu solevi
così menare il giorno.
Io gli studi leggiadri
talor lasciando e le sudate carte,
ove il tempo mio primo
e di me si spendea la miglior parte,
d’in su i veroni del paterno ostello
porgea gli orecchi al suon della tua voce,
ed alla man veloce
che percorrea la faticosa tela.
Mirava il ciel sereno,
le vie dorate e gli orti,
e quinci il mar da lungi, e quindi il monte.
Lingua mortal non dice
quel ch’io sentiva in seno.
Che pensieri soavi,
che speranze, che cori, o Silvia mia!
Quale allor ci apparia
la vita umana e il fato!
Quando sovviemmi di cotanta speme,
un affetto mi preme
acerbo e sconsolato,
e tornami a doler di mia sventura.
O natura, o natura,
perché non rendi poi
quel che prometti allor? perché di tanto
inganni i figli tuoi?
Tu pria che l’erbe inaridisse il verno,
da chiuso morbo combattuta e vinta,
perivi, o tenerella. E non vedevi
il fior degli anni tuoi;
non ti molceva il core
la dolce lode or delle negre chiome,
or degli sguardi innamorati e schivi;
né teco le compagne ai dì festivi
ragionavan d’amore.
Anche perìa fra poco
la speranza mia dolce: agli anni miei
anche negaro i fati
la giovinezza. Ahi come,
come passata sei,
cara compagna dell’età mia nova,
mia lacrimata speme!
Questo è il mondo? questi
i diletti, l’amor, l’opre, gli eventi,
onde cotanto ragionammo insieme?
questa la sorte delle umane genti?
All’apparir del vero
tu, misera, cadesti: e con la mano
la fredda morte ed una tomba ignuda
mostravi di lontano.
Sir Galahad
18-April-2013, 11:23
1676
È l'unica cosa che il poveretto "RICORDA" (il suo nome)
Claire
18-April-2013, 12:48
Il ricordo: La persistenza della memoria di Salvator Dalì.
http://ilsassonellostagno.files.wordpress.com/2012/06/la-persistenza-della-memoria.jpg?w=500
daniela
18-April-2013, 23:19
In quanto a me,...
ho le mie giornate sì
e le mie giornate no.
Quando arrivano quelle no,
penso alle giornate sì,
che ho già vissuto.
La memoria è una gran benedizione.
Paul Auster
daniela
18-April-2013, 23:23
Una mattina di giugno in cui era troppo presto
per svegliarmi ma troppo tardi per riprendere sonno,
devo uscire nel verde che è colmo
di ricordi, e mi seguono con lo sguardo.
Non si vedono, si fondono completamente
al paesaggio, perfetti camaleonti.
Sono così vicini che li sento respirare
benché il canto degli uccelli dia stupore.
Tomas Tranströmer
In quanto a me,...
ho le mie giornate sì
e le mie giornate no.
Quando arrivano quelle no,
penso alle giornate sì,
che ho già vissuto.
La memoria è una gran benedizione.
Paul Auster
...E QUESTA POESIA E' UN GRAN POESIA! ciao
Rosy
1676
È l'unica cosa che il poveretto "RICORDA" (il suo nome) DELIZIOSA! ciao
Rosy
IL RICORDO
Il ricordo! Perenne rampicante
del fiore divino, che profuma
dolentemente quel che abbraccia!
II
Molteplice rete, che non sa,
nel suo frascame, se è
musica, profumo, colore, amore,
o morte!
Pioggia costante
- scheletro fiorito della fronte -
di rose, di stelle, di occhi, di ali,
con un pezzo d’infinito
arcobaleno!
III
Ricordo, amore che non muore mai,
con un incanto quasi in sogno;
amore che non muore mai, in un primo mattino
che resta così reale come il sogno;
amante sveglio,
luna del sole,
rete di nudi di stelle,
mare di onde di baci,
aurora bambina, in una cuna che culli,
senza che muoia mai, il tramonto!
Juan Ramon Jiménez
daniela
27-November-2017, 22:57
4751
Nostalgia: il ricordo delle cose passate.
W. Shakespeare
4753
Il ricordo è poesia, e la poesia non è se non ricordo.
Pascoli
4752
I ricordi hanno bisogno di molto tempo per sparire.
Ma gli basta un nulla per riaffiorare.
Una voce, un suono, un'immagine, un profumo, un odore.
Giorgio Faletti
4754
Estella
28-April-2018, 00:35
Un ricordo
Ricordo il dolce tempo delle sierre cordovane
Trascorso con l'anima libera dall'attesa
Vagando fra le macchie di menta e di genziane
I cieli smaglianti, giorni senza sorpresa.
Oh il folto biancospino dal voluttuoso odore!
Di notte nelle amache in gruppi familiari
Guardavamo gli immensi grappoli stellari
Suonava dentro un tango e si parlava d'amore.
Eravamo tutti giovani e molti erano belli
Le sierre simulavano gobbe di cammelli
e ai loro lati, a braccetto, su un sentiero abituale
Tornavamo cantando al cader della sera
in una sola fila, ed era primavera.
S'affacciava a guardarci il disco della luna.
Alfonsina Storni
nottibianche
02-July-2018, 14:14
5321Ricordo le Estati in campagna dai nonni,i campi pieni di papaveri,le lucciole che la sera illuminavano a migliaia i campi di grano pronto per essere tagliato,il profumo dell'erba bagnata .La nonna sempre indaffarata per preparare dolci e tè per gli ospiti che venivano a trovarla ed il giardino (il suo orgoglio) un infinità di fiori e di piante.Ricordo ancora il profumo.In questa stagione mi ritorna sempre in mente tutto questo ed è un ricordo piacevole.
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