Visualizza la versione completa : Modi di dire
Sir Galahad
24-October-2012, 19:44
Eminenza grigia
Vi ricordate il "grande vecchio" che, qualche anno fa, sembrava guidare da dietro le quinte la politica e l'economia (e forse anche il terrorismo) italiane? Bene, fosse chi fosse, egli era senz'altro un'eminenza grigia.
Nascosto ed ignoto ai più, svolge un ruolo di prim'ordine. Che si voglia o no.
Il termine risale ai tempi di Richelieu: tale personaggio storico aveva come consigliere un frate cappuccini, Francois (con la cediglia,naturalmente! Ma come si fa a mettere la cediglia?) Le Clerc du Tremblay. Così,il frate du Tremblay è diventato famoso.
In campo intellettuale, l'eminenza grigia che ispiri un artista è chiamato - se donna- Ninfa Egeria: traendo così il nome dalla ninfa che avrebbe ispirato il secondo re di Roma, Numa Pompilio, a varare la propria riforma religiosa.
Sir Galahad
28-October-2012, 20:15
Prendersi le proprie Carabattole. La persona arrabbiata dice: Prendo le mie carabattole e m'en vo..... (poi resta li, come sempre)
Carabattola...Da dove viene cotal nome?
Sembra derivare dal latino grabatulus, ossìa un giaciglio, un lettuccio messo male in arnese. Da persona povera, insomma. Diremmo un pagliericcio, con un telaio di cordicelle e di aste di legno.
Signigicato simile a "prendere le carabattole" avrebbero: prendere armi e bagagli; prendere baracca e burattini; fare le valigie...
Sir Galahad
29-October-2012, 19:21
Nel senso....
Nel senso che è locuzione che andrebbe adoperata per spiegare il significato di un’espressione . È, però, una locuzione congiunzionale abusata, il più delle volte . Però ciò potrebbe anche essere accettato, sia pure con forti limitazioni....
Succede invece che nel parlar comune, oggigiorno (francesismo), si interloquisce spesso con "nel senso", usando quest'espressione a vuoto, mancante della preposizione specifica (nel senso di..., nel senso che, et coetera) . Siamo nel solecismo più completo, si adoperano parole senza saperne il significato o il valore.
Ma avete mai ascoltato, amici, le persone che parlano barbaricamente, infiorettando il discorso con tanti "nel senso", campati in aria, senza preposizione? Cosa fare loro? La cosa migliore sarebbe far loro ripetere le classi elementari, mandandoli - meglio - da maestri che non abbiano respirato la mefitica aria sessantottina...:evil:
Per cui non è errato dire che la lingua italiana si sta imbarbarendo.
1227
Parliamo troppo spesso per solecismi, anche se Laureati.... (?)
A proposito di solecismo: il termine soloikismòs deriva dal verbo greco soloikizein (sgrammaticare), riferendosi con ciò alla città di Sòloi, che altro non era che una colonia greca della Cilicia, dove, secondo i greci della madrepatria (Attici, Dorici, Jonici, ecc) gli indigeni parlavano una lingua ormai imbastardita.
A buon intenditor....:?
zio fred
29-October-2012, 19:38
cioè, nel senso, spiegati un attimino meglio!
sei OK con ki parla così, piuttosto Ke non lo sei ?
Sir Galahad
29-October-2012, 20:54
Un Haiku per zio Freud
La Madre Lingua
sconnessa e violentata
mi reca orrore
Rupert
30-October-2012, 07:49
A lode e privilegio di Sir Galahad,
paladino senza macchia
della lingua che non sgracchia,
vergo un tanka
dalla lingua stanka...
Anacoluto
è fratello gemello
di Solecismo.
Nel senso. "Sono fico,
cazzeggio... ma non dico".
:D
Sir Galahad
30-October-2012, 19:24
Ed ecco che due versi vergo anch'io
che son davanti a un nero contatore:
risponderti io vo', amico mio
e non lascio passare che due ore.
Nomar io vo' Aposiopesi ancora
lo strano ed anfibolico sparlare
che lo mio tosco spirto, sai, divora,
e in bagno mi costringe sempre a andare.
Nel senso....ma ke kosa dico?
Nel senso che ipotizzo ke tal frasi
ipotiposi sien, e un dire amiko
ke simula veraci e liete crasi.
Sir Galahad
31-October-2012, 19:42
Franco tiratore
In Italia è sinonimo di vigliaccheria :D. A parte gli scherzi, questo nome indica quei deputati che, nel segreto dell'ombra (dell'urna) si pronunciano in modo contrario o dissimile dalle indicazioni del partito. A volte per fini occulti? Mah!
Originariamente il termine deriva dal germanico Freischutz, che in francese è stato tradotto in Franc-tireur (libero tiratore)
I Francs- tireurs: erano così chiamati coloro che, nella guerra contro la Germania (1870-1871) agivano isolatamente senza essere inquadrati nell'Esercito Nazionale.
Durante la resistenza ai nazisti, i partigiani francesi si chiamavano, per l'appunto, francs- tireurs In italiano l'espressione ha assunto connotazione negativa.
Sir Galahad
31-October-2012, 20:03
Portare (o vendere) vasi a Samo: indica una iniziativa inutile.
Samo era un'isola greca (con l'omonima città come capoluogo), famosa per la produzione e l'elaborazione artistica di vasi. La produzione di tali manufatti era enorme e rappresentava voce in attivo nella bilancia dei pagamenti dell'isola e della Grecia classica intera.
Gli antichi Greci, con somma ironia, dicevano: Portare vasi a Samo per sottolineare l'inutilità di qualcosa .Mutatis mutandis, oggi si potrebbe dire: vendere frigoriferi al Polo per indicare un'azione votata al fallimento.
Sir Galahad
01-November-2012, 08:56
Quella cosa è tabù
Tabù. Parola passata nel dizionario corrente, e sinonimo di entità intoccabile, lontana dall'umano agire e dal concreto pensare. Oppure anche un desiderio irrisolvibile. Comunque, qualcosa che esula dalla sfera dei normali e concreti rapporti umani.
Tabù (in inglese taboo) è termine mutuato dall'antropologia e dall'etnologia scientifiche ad indicare cose, persone, animali ed oggetti che non potevano esser toccati da mano umana , pena l'accadere di fatti non desiderati, fino alla morte.
La scienza, si diceva, l'ha mutuato: da cosa? Da un termine, tàbu o tàpu (accento piano sulla a) che nell'isola pacifica di Tonga era di uso corrente tra gli indigeni, come scoprì l'esploratore Cook nel 1777. Dall'inglese taboo si passò al francese tabou (con accentazione sul gruppo finale ou) e all'italiano tabù, con accentazione tronca. Si può anche pronunciare tàbu, con accentazione piana, e si sarebbe più vicini alla parola originale. Ma tant'è....
Sir Galahad
01-November-2012, 14:53
Fare il gradasso: Fare lo spaccone, ma anche fare il prepotente, il presuntuoso. Spesso, però, solo in modo nominale, tanto per apparire più che per essere in realtà.
Gradasso era il re di Sericana, regione oltre l'India, ed era di religione maomettana. È una bella invenzione dell'Ariosto, nell'Orlando furioso e nell'Orlando innamorato.
Un dì, Gradasso ripara su un'isola di pescatori durante una tempesta, isola dove approdano successivamente Agramante e Sobrino; propone quindi, ad Agramante, di legare le sorti della guerra ad un duello a singolar tenzone contro Orlando. Agramante e Sobrino decidono però per un triplo duello
Nel duello, con Durindana, uccide Brandimarte, e viene ucciso da Orlando
Anche Rodomonte è personaggio psicologicamente simile, ricalcabile a Gradasso.
Moro, re di Algeri e di Sarza, ha un'armatura di scaglie di drago. Rodomonte Costruisce un mausoleo per Isabella e decide di sfidare tutti i cavalieri che passano di lì. Caso volle di lì anche Orlando pazzo. I due si azzuffano a mani nude...
Sir Galahad
01-November-2012, 15:14
Qualunquismo
Nel secondo dopoguerra, con l'instaurarsi del nuovo regime parlamentare, fra gli scranni di Montecitorio ci fu una larga rappresentanza di un nuovo movimento politico, o meglio, di un Fronte (più che partito): il Fronte dell'Uomo qualunque, creato da Guglielmo Giannini.
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La creazione di questo nuovo soggetto politico fa seguito alla creazione di un nuovo giornale, l'Uomo Qualunque (allora non c'era Internet.............................)
« Questo è il giornale dell'uomo qualunque, stufo di tutti, il cui solo, ardente desiderio, è che nessuno gli rompa le scatole. »
(Guglielmo Giannini)
Giannini si definiva un anti-antifascista.
Ci fu chi si affrettò a bollarlo di continuità col passato ventennio.
Fu, quello dell'UQ, un successo effimero: nel 1948 sfocerà nel Partito Liberale Italiano, mentre alcuni membri presero direzioni diverse.
Nel parlar comune, si intende per qualunquismo un'insofferenza verso le istituzioni, una viscerale antipatia per la constitutio, intendendo con ciò l'atteggiamento politico e culturale dominante.
Sir Galahad
01-November-2012, 19:19
Chiudersi in una torre d'avorio
Ecco un'altra frase idiomatica che ha perso il proprio significato originario per assumere - tanto per cambiare :roll: - una connotazione negativa. Si dice: chiudersi in una torre d'avorio per indicare le persone che si chiudono in un proprio mondo interiore fatto di pensieri e di realtà avulse non poco dalla realtà, spesso in modo sdegnoso.
In realtà, la frase trae origine dal Vecchio Testamento (Cantico dei cantici, Salomone, 7,4), in cui sono partecipi una donna sulamita ed il suo amato:
Collum tuum sicut turris eburnea... ebur, avorio].
Qualcuno pensa addirittura che Modigliani si sia ispirato a questi versi per creare le sue famose sculture di donna con i lunghi colli.
Rosy
01-November-2012, 19:55
interessante questo thread, Sir Carlo!
io conosco dei modi di dire, ma non credo vadano bene qui , perchè sono prettamente ...regionali! ciao
Rosy
Sir Galahad
01-November-2012, 20:46
io conosco dei modi di dire, ma non credo vadano bene qui , perchè sono prettamente ...regionali!
Rosy
Le Regioni, fintanto che superMario lo vorrà, sono sì entità autonome, ma fanno tutte riferimento all'unità nazionale.
Quindi, i modi di dire regionali non sono un frazionalismo ma il contrario: dimostrano che l'Italia è unita e polimorfa, con tante identità e tanti dialetti. Non scopro niente di nuovo, è sempre stato così.
Quindi, cara Rosy, ben vengano i tuoi "modi di dire " regionali! A quando il primo?
Tregenda
01-November-2012, 21:56
Le Regioni, fintanto che superMario lo vorrà, sono sì entità autonome, ma fanno tutte riferimento all'unità nazionale.
Quindi, i modi di dire regionali non sono un frazionalismo ma il contrario: dimostrano che l'Italia è unita e polimorfa, con tante identità e tanti dialetti. Non scopro niente di nuovo, è sempre stato così.
Sottoscrivo!!!
Rosy
01-November-2012, 22:07
Da noi si dice -lo diceva già mio nonno -questa frase: PORTARE LA MORTE AI RICCHI.
Che significa?
Una volta , quando si era malati, non c'erano i mezzi o le possibilità di curarsi, perciò spesso capitava che ...si morisse.
I ricchi, diceva mio nonno, potevano permettersi medici e cure, perciò morivano molto meno, o almeno, PIU' TARDI!
Per questo, quando uno era lentissimo, o flemmatico nel fare una cosa qualsiasi, si diceva che PORTASSE LA MORTE AI RICCHI.
capito il modo di dire?
ciao ciao
Rosy:-P
P.S. noi lo usiamo.
Per esempio , quando mia nipote impiega mezza giornata a riordinare la cartella , le dico : -Ma stai portando la morte ai ricchi?
Sir Galahad
12-September-2013, 17:20
Far l'acciuga in barile
Termine figurato, molto bellino, acquisito forse dal linguaggio marinaro: con esso, si vuole intendere la volntà di non compromettere se stessi in un affare; oppure, anche, significherebbe far finta di niente,verosimilmente ad un'acciuga pescata, decapitata e stipata in un barile insieme alle altre, conservate in salamoia: in tal modo, questa acciuga non avrebbe possibilità d'intervento in affari che non si voglionol neppur sentir nominare.
Sir
Sir Galahad
12-September-2013, 17:38
fare un pandemonio
Termine figurato e che allude al fare molto rumore, confusione, una sfuriata violenta contro qualcosa o qualcuno.
In greco significa: tutti demoni. Pandemonio è il nome della capitale dell'Inferno nel Paradiso perduto di John Milton, nella quale i Diavoli tengono le loro riunioni.
Sir Galahad
26-September-2013, 11:00
Luna di miele
Nel Medioevo era usanza che i giovani sposi, nella fatidica notte, si dissetassero esclusivamente con un composto di acqua e miele, chiamato "idromele", bevanda capace di rinsaldare l'amore... L'idromele, sostanza leggermente inebriante, è ancor oggi bevuta in Russia e in Abissinia. I nostri sposi, allora, ne bevevano, ne bevevano tanto, a volte, anche per un mese, come era d'usanza. Ora, "mese" sta per Luna (il ciclo lunare) e si disse: Luna di idromele (o di mele), ad indicare l'augurio che passassero un intero mese in allegria
Sir Galahad
26-September-2013, 11:09
Vecchio bacucco
A Firenze, se una persona guarda le statue che adornano il campanile di Giotto, ne vedrà una con la testa calva e il viso pensieroso: è quella del profeta Abacuc, "Bacucco" in senso popolare, o anche "Zuccone", ed è stata scolpita da Donatello (l'originale però è nel Museo dell'Opera del Duomo). E così, tra la gente comune a Firenze, è d'uso dire ad una persona dal viso consunto e pensoso " Tu mi sembri un vecchio Bacucco!"
Elvira Coot
26-September-2013, 16:24
Vecchio bacucco
A Firenze, se una persona guarda le statue che adornano il campanile di Giotto, ne vedrà una con la testa calva e il viso pensieroso: è quella del profeta Abacuc, "Bacucco" in senso popolare, o anche "Zuccone", ed è stata scolpita da Donatello (l'originale però è nel Museo dell'Opera del Duomo). E così, tra la gente comune a Firenze, è d'uso dire ad una persona dal viso consunto e pensoso " Tu mi sembri un vecchio Bacucco!"
Ho sempre usato l'aggettivo "vecchio bacucco" nel senso di "vecchio, rovinato dal tempo", ma mai nel senso di "pensoso" ... e dire che io e te non siamo poi neanche tanto lontani! :lol: E che mi dici di "imbacuccare"? Secondo me è coprire, vestirsi molto, infagottarsi; ma mi sembra che non c'entri con "vecchio bacucco"
Sir Galahad
26-September-2013, 16:53
:lol: E che mi dici di "imbacuccare"? Secondo me è coprire, vestirsi molto, infagottarsi; ma mi sembra che non c'entri con "vecchio bacucco"
No, infatti ha un'altra radice semantica, provenendo dall'arabo: "bacock", infagottare, avvolgere, avviluppare.
Elvira Coot
26-September-2013, 17:10
No, infatti ha un'altra radice semantica, provenendo dall'arabo: "bacock", infagottare, avvolgere, avviluppare.
Ah, ecco! E io che pensavo che "imbacuccare" fosse un termine dialettale!
Sir Galahad
29-September-2013, 18:26
Dare un aghetto per avere un galletto
Vale: dare una piccola cosa sperando di riceverne una di maggior valore. Il detto ha assunto anche una interpretazione maligna che originariamente non aveva.
Un tempo nei conventi di suore, le monache (dedide anche esse alla povertà, come i frati) non andavano a questua come i monaci, ma offrivano i propri lavori di cucito e di ricamo in cambio di derrate alimentari o altro che servisse alla propria sussistenza. L'aghetto, propriamente diminutivo di ago, è anche un altro nome dell'uncinetto.
Sir Galahad
02-October-2013, 11:49
Modi di dire
Mangiare a quattro palmenti
1943
Mangiare con ingordigia , abbuffarsi . Nel senso figurato sta ad indicare chi si procura guadagni in ogni modo e maniera, anche in modo illecito.
Il palmento è ognuna delle due macine del mulino ad acqua; dicendo di usarne il doppio sottolinea il concetto di voracità e ingordigia.
Sir Galahad
08-October-2013, 11:19
Dormire all'addiaccio
Il lemma "addiaccio" può trarre in inganno: spesso lo si immagina derivante da "ghiaccio", ed anche in Toscana si adopera "addiaccio" per ghiaccio, ghiacciato.
Addiaccio è il recinto in cui si rinchiude il bestiame per la notte. L'etimo riporta al latino "adiacere" composto da "ad", presso, e "iacere", giacere. Ossìa, si indica il luogo dove giacciono gli armenti.
kaipirissima
08-October-2013, 13:05
fantastico!
questa non l'ho mai sentita..: Dare un aghetto per avere un galletto :)
e neanche : portare la morte ai ricchi...
Rosy
08-October-2013, 21:37
CAMBIARE LA TESTA CON LA CODA.
Anche questo lo dicevano già i miei nonni.
Si dice quando uno cambia in ...peggio.
Provate ad avere un animale senza coda: è sempre lui. Provate a togliergli la testa: non è proprio uguale!
(un pettegolezzo: da noi si dice, per esempio, di un amico che ha lasciato una fidanzata pressochè ideale, per una donna...non proprio irreprensibile! ma vistosa e...generosa!) Rosy:lol::lol::lol:
Rosy
11-October-2013, 19:37
Anche questo arriva da mio nonno.
UNO PER VOLTA A CAVALLO DELL'ASINO.
Si usa per dire che a turno si passa tutti in certi momenti...ed allora si vedono le cose diversamente o si capiscono determinate situazioni, che quando non toccavano da vicino, erano sfuggite ( es. invecchiare)
Rosy
kaipirissima
11-October-2013, 20:56
Rosy, mai sentite.
Elvira Coot
11-October-2013, 22:25
Rosy, mai sentite.
Nemmeno io!
Rosy
11-October-2013, 22:31
Nemmeno io!
AH AH AH AH Meno male che dico cose originali!!!!!!!!!!!!!!!
Elvira Coot
28-February-2014, 23:35
Significa essere modesto e disinteressato al punto di rinunciare a onori ai quali si avrebbe diritto. Si riferisce al console romano Lucio Quinzio Cincinnato, vissuto nel V secolo a.C., che dopo aver ricoperto le cariche di Console e Dittatore, si ritirò in campagna a vivere dei prodotti della terra. Quando gli chiesero perchè avesse lasciato gli onori che gli spettavano, rispose semplicemente che la Patria non aveva più bisogno di lui. La storia ce lo ha tramandato come esempio di virtù, rettitudine e semplicità di costumi.
Sono rimasta impressionata dalla incredibile somiglianza fra Cincinnato e i politici italiani ... :lol: :lol: :lol: :lol:
Sir Galahad
28-March-2016, 14:00
Essere al verde
È un modo di dire che si riferisce alla candela, che può essere bianca o gialla. Infatti, candére in Latino vuol dire splendere, biancheggiare;i "candidati" alle cose pubbliche un tempo vestivano vesti bianche, a significare la purezza di intenti...Però, una volta, la porzione più bassa della candela era di color verde, per uno o due centimetri buoni, ed era anche rinforzata per sistemarla nel candeliere. Quando il fuoco aveva bruciato la candela, arrivava al "verde": e questo fu anche un modo di dire popolare per significare che aveva finito o quasi tutti i suoi soldi.
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Rupert
07-July-2021, 13:23
È curioso come i modi di dire tramandati dalla tradizione linguistica classica, latina nella fattispecie, abbiano dato luogo a sedimentazioni semantiche simili (ma non identiche) per esprimere concetti altrettanto simili e in parte sovrapposti, ma con frasi idiomatiche completamente diverse.
L'italiano cita il latino do ut des per esprimere la concessione di un favore o di un bene materiale, nella speranza o nella convinzione morale, che in un secondo tempo quel gesto generoso venga ricompensato da altrettanta generosità di ritorno o, meno ingenuamente e più pragmaticamente nella certezza di poter in un secondo tempo far valere l'obbligo morale della riscossione di un debito acceso con la graziosa concessione del favore iniziale.
Si tratta di una concezione teleologica delle relazioni in un groviglio di rapporti umani che si muovono tra la generesità interessata (quella del pubblicitario, per intenderci) e il ricatto morale. Una bella immagine della complessità e della stupenda imprevedibilità delle relazioni sociali in ambito culturale italico e più ampiamente mediterraneo.
Agli statunitensi (più che ai britannici) piace invece moltissimo la citazione latina quid pro quo (da non confondere col qui pro quo, sennò si cadrebbe in un qui pro quo col quid pro quo che è Roma per toma...). La citazione è latina e proviene dal diritto romano, ma rivela una posizione umana molto diversa rispetto a quella diacronica e teleologica insita nel "do ut des": salta in primo piano l'aspetto pragmatico, mercantilistico e contrattuale. È la quintessenza del "Gentlemen's Agreement", il quale a sua volta è una colonna portante della cultura sociale e giuridica anglo-sassone.
"Io ti do questo se tu mi dai quello". Lo scambio equo e consensuale tra due parti libere di contrarre e stipulare.
L'impero romano con la sua cultura era al tempo stesso politicamente ambiguo, pragmatico, socialmente intricato e mercantile. Nella trasmissione dei modi di dire, ogni area culturale successiva ha attinto in modo specifico e peculiare alla tradizione latina di partenza, rivelando anche in parte la sua natura profonda.
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Traduzione italiana Team: vBulletin-italia.it |